Una vespa blu in movimento. Alla guida una donna, dall’età indefinibile: uno sgargiante cerchietto rosso tra i capelli poco curati, vistosi cerchi dorati alle orecchie, una sigaretta accesa in bocca. Dietro, un uomo molto più grande di lei: dai capelli brizzolati coperti da un berretto rosso e con evidenti caverne in bocca, tra un dente e l’altro. Dietro all’uomo, un grande sacchetto pieno di oggetti, da cui fuoriescono due manici di chitarra. S’indovina la destinazione finale della coppia: un mercatino dell’usato, a due passi da lì. Sei tentata di costruire, lì per lì, su due piedi una storia della loro vita. Se si fermassero, ti piacerebbe avere qualche conferma.
E pensi che anche i due (padre e figlia, chissà…) siano una particolare sorta di “usato” del genere umano, non facile da catalogare e riciclare, perché indefinibili, strani, rari, inusuali.
Proprio per questo da contemplare e custodire. Con una cura speciale.
Maria D’Asaro
(Pubblicato su “Centonove” l’8-7-2011)
E pensi che anche i due (padre e figlia, chissà…) siano una particolare sorta di “usato” del genere umano, non facile da catalogare e riciclare, perché indefinibili, strani, rari, inusuali.
Proprio per questo da contemplare e custodire. Con una cura speciale.
Maria D’Asaro
(Pubblicato su “Centonove” l’8-7-2011)
Se il mondo fosse abitato solo da strani individui sarebbe inquietante, ma se non ci fossero neanche quei pochi sarebbe ancora più triste. Bello spunto di riflessione, Maruzza. Buona settimana.
RispondiElimina@Dr.Peter: grazie per la visita e per l'apprezzamento. Mi saluti Mr.Hook. Buona settimana anche a lei. Anzi a voi!
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