Molti miei alunni hanno brutte abitudini: dare un pugno a qualcuno, senza un motivo preciso; dire ad un altro, magari solo per ripicca: - Tua madre è una puttana - ; minacciare il compagno di botte solo perché ha detto alla prof. chi è stato l’autore dei disegni osceni nel libro di Anna.
Spesso, appunto, si tratta solo di brutte abitudini. Di qualcosa cresce dentro di loro e mette radici quasi senza che se ne accorgano. Però, quando la pianta della violenza è cresciuta, diventa veramente difficile bonificare il terreno.
Così, ai ragazzini di prima, mi piacerebbe leggere questa pagina de “Il piccolo principe:
“Sul pianeta del piccolo principe ci sono, come su tutti i pianeti, le erbe buone e quelle cattive. Di conseguenza, dei buoni semi di erbe buone e dei cattivi semi di erbe cattive. Dormono nel segreto della terra fino a che all’uno o all’altro pigli la fantasia di risvegliarsi.
Allora si stira, e sospinge da principio timidamente verso il sole un bellissimo ramoscello inoffensivo. Se si tratta di un ramoscello di ravanello o di rosaio, si può lasciarlo spuntare come vuole. Ma se si tratta di una pianta cattiva, bisogna strapparla subito, appena le si è riconosciuta.
C’erano dei terribili semi sul pianeta del piccolo principe: erano i semi dei baobab. Il suolo ne era infestato. Ora, un baobab, se si arriva troppo tardi, non si riesce più a sbarazzarsene. Ingombra tutto il pianeta. Lo trapassa con le sue radici. E se il pianeta è troppo piccolo e i baobab troppo numerosi, lo fanno scoppiare.
– E’ una questione di disciplina – mi diceva più tardi il piccolo principe – Quando si ha finito di lavarsi al mattino, bisogna fare con cura la pulizia del pianeta. Bisogna costringersi regolarmente a strappare i baobab appena li si distingue dai rosai ai quali assomigliano molto quando sono piccoli. E’ un lavoro molto noioso, ma facile. –
E un giorno mi consigliò di fare un bel disegno per far entrare bene questa idea nella testa dei bambini del mio paese. – Se un giorno viaggeranno – mi diceva – questo consiglio gli potrà servire. Qualche volta è senza inconvenienti rimettere a più tardi il proprio lavoro. Ma se si tratta dei baobab è sempre una catastrofe. Ho conosciuto un pianeta abitato da un pigro. Aveva trascurato tre arbusti …
E sull’indicazione del piccolo principe ho disegnato quel pianeta. Non mi piace prendere il tono del moralista. Ma il pericolo dei baobab è così poco conosciuto, e i rischi che correrebbe chi si smarrisse su un asteroide, così gravi, che una volta ho fatto eccezione.
E dico: - Bambini! Fate attenzione ai baobab!”[1]
Ovviamente, le parole del piccolo principe non valgono solo per i ragazzini in ingresso in prima media…
Spesso, appunto, si tratta solo di brutte abitudini. Di qualcosa cresce dentro di loro e mette radici quasi senza che se ne accorgano. Però, quando la pianta della violenza è cresciuta, diventa veramente difficile bonificare il terreno.
Così, ai ragazzini di prima, mi piacerebbe leggere questa pagina de “Il piccolo principe:
“Sul pianeta del piccolo principe ci sono, come su tutti i pianeti, le erbe buone e quelle cattive. Di conseguenza, dei buoni semi di erbe buone e dei cattivi semi di erbe cattive. Dormono nel segreto della terra fino a che all’uno o all’altro pigli la fantasia di risvegliarsi.
Allora si stira, e sospinge da principio timidamente verso il sole un bellissimo ramoscello inoffensivo. Se si tratta di un ramoscello di ravanello o di rosaio, si può lasciarlo spuntare come vuole. Ma se si tratta di una pianta cattiva, bisogna strapparla subito, appena le si è riconosciuta.
C’erano dei terribili semi sul pianeta del piccolo principe: erano i semi dei baobab. Il suolo ne era infestato. Ora, un baobab, se si arriva troppo tardi, non si riesce più a sbarazzarsene. Ingombra tutto il pianeta. Lo trapassa con le sue radici. E se il pianeta è troppo piccolo e i baobab troppo numerosi, lo fanno scoppiare.
– E’ una questione di disciplina – mi diceva più tardi il piccolo principe – Quando si ha finito di lavarsi al mattino, bisogna fare con cura la pulizia del pianeta. Bisogna costringersi regolarmente a strappare i baobab appena li si distingue dai rosai ai quali assomigliano molto quando sono piccoli. E’ un lavoro molto noioso, ma facile. –
E un giorno mi consigliò di fare un bel disegno per far entrare bene questa idea nella testa dei bambini del mio paese. – Se un giorno viaggeranno – mi diceva – questo consiglio gli potrà servire. Qualche volta è senza inconvenienti rimettere a più tardi il proprio lavoro. Ma se si tratta dei baobab è sempre una catastrofe. Ho conosciuto un pianeta abitato da un pigro. Aveva trascurato tre arbusti …
E sull’indicazione del piccolo principe ho disegnato quel pianeta. Non mi piace prendere il tono del moralista. Ma il pericolo dei baobab è così poco conosciuto, e i rischi che correrebbe chi si smarrisse su un asteroide, così gravi, che una volta ho fatto eccezione.
E dico: - Bambini! Fate attenzione ai baobab!”[1]
Ovviamente, le parole del piccolo principe non valgono solo per i ragazzini in ingresso in prima media…
[1] Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry, ed. Bompiani per la scuola, Bergamo, 2007: pagg.43,44,45
Bel passo!
RispondiEliminaTutti i bambini dovrebbero essere coltivati, educati, sin da piccolissimi, non solo dai libri, ma soprattutto da coloro che più gli sono vicino.
@Veronica: grazie dell'apprezzamento! Si: coltivare la mente e il cuore dei bambini è fondamentale...
RispondiEliminasono bellissimi i tuoi post :) passi anche da me? :) non c'è molto perchè l'ho fatto ieri xD solo pensieri personali
RispondiElimina@Alexander: grazie dell'apprezzamento. Verrò presto a fare una visitina al tuo blog. Ciao.
RispondiElimina