Nostra signora aveva delle risorse nascoste. Che utilizzava in particolari
momenti. Come quando era dentro a quel tubo, con quel rumore assordante sulla
sua testa. E quel senso gelido di solitudine, col cuore che le scoppiava nel
petto. Allora aveva cominciato a pregare: Padre
nostro, che sei nei cieli. E la pressione sopra il suo cuore si era
allentata un pochino.
Oppure, come quando le toccò guidare di sera; e c’era la nebbia. Persino
un viadotto da attraversare, nel buio più fitto: Sia santificato il tuo nome. Allora, anche suo figlio ebbe paura: - Mamma, andremo a schiantarci. - Ma lei doveva
farcela a riportare a casa i suoi grandi cuccioli: Maria, guidami nel mio cammino,
salvami dai pericoli della strada. – Mamma, ma come hai fatto? Non si
vedeva la strada … – Proteggi chi mi accompagna, donami un
viaggio sicuro.
Quella di nostra signora non era superstizione. Neppure
una fede di ferro. Lei si aggrappava ad un filo. Stringeva una mano invisibile,
sperava nella connessione con un soffio divino, senza sapere se un Dio ci fosse
davvero: Venga il tuo regno. Sia fatta la
tua volontà, come in cielo, così in terra. Nella sua vita, erano successe
cose che non capiva. Però quella sua fragile tela con l’Infinito, nostra
Signora continuava a cucirla. Appena sveglia, indirizzava all’Assoluto silenzio
un grato pensiero: Grazie. Sono felice di
essere viva. Quel suo amico, il prete che sorrideva, diceva che
pregare vuol dire sentirsi precari e riconoscere il nostro limite, la nostra
impotenza: Dacci oggi il nostro pane
quotidiano … Liberaci dal male. E lei precaria si era sempre sentita.
Da un poco però nostra signora aveva anche un
sostegno terreno. Qualcuno che le sussurrava, con accento sincero: Maruzza, sei brava. Sei buona. Sei bella. Il
bello era che lei ci credeva, a quei complimenti speciali. Così, si sentiva più
forte.
E ogni tanto, qualcosa di buono la faceva davvero.
Certo c'è un Signore anche per i precari, e guai se non ci fosse!
RispondiEliminaBuon Natale,Costantino
Quanta semplice umanità nelle tue parole. I due puntelli che più costantemente ricerchiamo come aiuti: la fiducia in qualcosa di trascendente e l'affetto terreno di una persona per cui siamo speciali.
RispondiEliminaE la TAC, e il tunnel oscuro, sono forse passaggi simbolici che ci richiamano il primo doloroso ed obbligato passaggio della nostra vita.
Tutto il mondo è paese, Maruzza, e quando pioggia violenta e vento impetuoso ti flagellano senza pietà, credere o non credere, si finisce col pregare. Non dirada la nebbia, la preghiera, non calma il vento, non fa cessare la pioggia... ma spinge a ringraziare qualcuno ogni volta che un percorso giunge alla fine senza danni.
RispondiEliminaCiao.
sai che anche a me è capitato di rimanere chiuso nel tubo(sono claustrofobico) senza che nessuno mi dicesse cosa mi aspettava (risonanza magnetica) ed essere assalito dal panico di non farcela?
RispondiEliminaLa cosa che mi ha salvato è stata cominciare a pregare
Buon Natale Mari
Io a quel tunnel ci sono preparata(anche per il mio lavoro)da poco tempo ho rifatto questa esperienza stavolta però è stata più lungo il tempo e con flebo ma io che sono furba come una volpe mi sono fatta mettere una bellissima musica.Queste cose non mi spaventano vedi quanto siamo diversi? Cara Maruzza nelle tue parole c'è molta tristezza cos'è ti tormenta?...La mia non è curiosità è solo una sensazione...perdonami ma dai tuoi scritti sento di volerti tanto bene! Baci
RispondiEliminaQuesta fragile tela con l'infinito... è una delle cose più belle che tu abbia mai scritto. Forse cerchiamo tutti di tesserla, chi più chi meno.
RispondiEliminaQuesta fragile tela con l'infinito... è una delle cose più belle che tu abbia mai scritto. Forse cerchiamo tutti di tesserla, chi più chi meno.
RispondiEliminaQuesta fragile tela con l'infinito... è una delle cose più belle che tu abbia mai scritto. Forse cerchiamo tutti di tesserla, chi più chi meno.
RispondiEliminaNostra Signora è una sarta eccezionale. In questo post c'è un altro filo mirabilmente tessuto: quello che ci connette direttamente alla sua anima più profonda e delicata. Un premio al contenuto, un altro all'esposizione. E un abbraccio dal cuore.
RispondiEliminaNostra Signora ringrazia tutti/e per l'attenzione e i commenti speciali. Verrà a trovarvi nei vostri blog. Un abbraccio dal cuore anche da parte sua.
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