lunedì 27 ottobre 2014

Semi di futuro

A Palermo, nel quartiere “Oreto”, la scuola media “Cesareo” ha un bel giardino al suo interno. Nel 2008, la Preside Prof. Di Naro e alcuni docenti pensarono di offrire questo spazio ai ragazzi, che, con l’aiuto di un’agronoma, crearono un piccolo orto. Così, alcuni ragazzi difficili sono stati “salvati” da sedano, fave e lattughe. Andata in pensione la Preside, non è stato facile ripetere l’esperienza. Il giardino, dove è stato piantato anche un alberello di ulivo, rimane comunque un “luogo didattico”, anche per la presenza di due compostiere che, sotto gli occhi stupiti dei ragazzini, trasformano in compost i resti di frutta e verdura. E’ necessario che ogni scuola doni agli alunni non solo istruzione e cultura, ma anche buone prassi ambientali. Perché gestire un orto scolastico e la raccolta differenziata non siano più virtuosi comportamenti di nicchia, ma componenti essenziali del pacchetto formativo dell’alunno; futuro, si spera diligente, cittadino.
                                                                 Maria D’Asaro (“Centonove” n. 40 del 24.10.2014)

4 commenti:

  1. È un'esperienza bellissima, ne ho parlato anch'io nella giornata dedicata all'alimentazione, non solo come cultura, ma anche come strumento contro la speculazione edilizia o il recupero delle aree abbandonate. Se hai tempo guarda alcune foto che ho inserito del progetto "la città degli orti" (http://lasantafuriosa.blogspot.it/2014/10/16-ottobre-2014-giornata-mondiale.html). Per cui condivido appieno le tue parole. Ciao

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  2. @Santa S: ho letto con interesse il tuo post, ammirando le foto e apprezzando le tue considerazioni, che condivido pienamente. Ho piacere anch'io di seguire il tuo blog. Ciao.

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  3. Sono proprio d'accordo. Riportare i ragazzi e noi ad un rapporto con la Natura non è un qualcosa in più, ma ci da di più.

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  4. @Leila Orlando: grazie della tua visita e della tua condivisione: umana, civile e didattica insieme! Un abbraccio.

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