venerdì 10 giugno 2016

Julieta

Estimado sr. Almodóvar:

      che delusione “Julieta”… Prevedibile in ogni sua scena, il suo ultimo film non mi ha “scaldata” né commossa. Eppure sono andata a cinema con le migliori premesse: la persona giusta accanto, una poltrona centrale in una buona sala, il desiderio di ritrovare il regista appassionato e trascinante di Tutto su mia madre e sconfessare così la timida stroncatura accennata dalla tv. 
E invece ho visto un film che non mi ha convinto per nulla, quasi fosse una brutta copia non corretta, il canovaccio non rivisto di un’opera assolutamente migliorabile: a mio avviso, quella di “Julieta” è una storia da feuilleton dove gli ingredienti immancabili dei suoi film – l’amore passionale, i tradimenti, la malattia, la morte, il rapporto con la madre, l’amore omosessuale – non hanno un convincente collante narrativo e mancano del lievito dell’originalità e del tocco di classe ispirato delle sue prove migliori.
Che mi porto dentro della sua “Julieta? Tante inquadrature riuscite, la bravura delle attrici, la bellezza folgorante di alcuni fotogrammi: il primissimo piano di Julieta e sua madre che dormono accanto, gli sguardi intensi tra la protagonista e l’uomo del treno che cercava qualcosa per non morire, la corsa del cervo maschio alla ricerca della sua femmina. Ma nessun nuovo pensiero o moto dell’anima, nessuna nuova emozione.
Muy querido Pedro: alcuni suoi film mi hanno letteralmente encantada. Capisco che non è facile essere sempre all’altezza della propria fama e del proprio genio. Ma se, nonostante la citazione dei racconti di Alice Munro, lei ora non riesce ad andare al di là di una ripetizione sterile e stantia di consunti stilemi narrativi, forse è meglio che si prenda una pausa di riflessione. Dimenticherò presto l’inconsistente “Julieta”, ma stia certo che porterò sempre nel cuore le emozioni audaci e spiazzanti di “Volver e  “Parla con lei”.
                                                                                   Cordialmente

                                                                                                              Maria D’Asaro



6 commenti:

  1. Ho visto Julieta con Adriana e altre due coppie di amici: tutti d'accordo che si trattava del meno "almadovariano" dei film di Almodovar, ma anche sul fatto che era valso le due ore e gli otto euro. Non è che questa volta le tue attese ti hanno reso un po' troppo severa? Baci.

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  2. Vero, però Maria è stata brava nel sottolineare alcune memorabili scene, la fotografia e la recitazione erano stupende (una precisazione: gli amici con Cavadi eravamo noi e non abbiamo speso una lira perchè avevamo tutti biglietti omaggio: sarà per questo che il nostro giudizio è stato meno severo? )

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  3. @Augusto Cavadi e Pietro Spalla: che bello condividere in rete i commenti su Julieta! Può darsi, caro Augusto, che io sia stata troppo severa. Ma davvero il film mi è parso "costruito" e prevedibile, specie se raffrontato con le - assai più valide - precedenti pellicole di Almodovar.
    Caro Pietro: del tutto d'accordo sulla bravura degli attori/delle attrici e sulla magnifica qualità espressiva della fotografia e di alcune scene. Però, sebbene avessi anch'io un biglietto ridotto, non sono riuscita a trovare nel film eccellenze narrative ...
    Un abbraccio a tutti e due (e alle rispettive consorti!).

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  4. Una figlia che fugge... Alla ricerca di un'identità spirituale? No, non fa presa: cestinato. Per non dover svelare la propria omosessualità? No, banale: cestinato. Perché addossa alla madre la colpa della morte del padre? No, incoerente: cestinato. Quasi quasi... Ma sì: riciclo dal cestino, aggiungo una lettera insperata e chiudo in bellezza. Rivelazioni da telenovela, e occasione sprecata da un Pedro svogliato, che punta tutto sulla carrozzeria di un raffinato e sublime impatto visivo. In sostanza condivido la tua poltrona, ovvero il tuo punto di vista. Buon week-end.

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    1. DOC: hai provato a fare il critico cinematografico per mestiere? O il critico d'arte? Magari anche il critico letterario, ma mi pare di ricordare che la lettura sistematica non sia tra i tuoi passatempi preferiti ... Grazie della condivisione. Buon week-end anche a te. Un abbraccio.

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  5. ...è anche rimasto pochissimo nelle sale, in special modo a Brescia...

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