Madonna del Riposo (Roberto Ferruzzi, 1897) |
«Il volo verso l’Isola-che-non-c’è appare ai nostri occhi – mirabilmente – come una difesa estrema dell’infanzia perduta. Peter è il campione dei bambini non amati, colui che (non) avendo ricevuto quel che ha ricevuto si erge a difendere la bellezza e la dignità della condizione infantile. Ed è per questo il capitano dei bambini smarriti, soli e senza mamma, il loro signore e il loro re. Lui li difende e li trattiene, perché sente l’ingiustizia della sorte toccata a questi piccoli, ma non può prendersene cura e accudirli, non essendo mai stato curato e baciato (pag.57,58). Tutti i bambini vogliono lasciare l’infanzia e consegnarsi al tempo che passa. Ma Peter non vuole, anzi non può (…). La nascita del fratellino, non vissuta nello scambio amoroso, è per lui come aver trovato la finestra chiusa: essersi sentito definire “grande” quando aveva ancora assoluto bisogno di sentirsi “piccolo”. Ed è questa chiusura a bloccare il tempo.
Può lasciare serenamente l’infanzia solo chi crede che le mamme siano “buone” e aspettano i figli nel loro fisiologico allontanarsi. Ma se non ci si sente attesi, ricordati, portati nel cuore, non si può crescere. C’è un intimo legame, in Peter Pan, tra l’attesa amorosa degli adulti e il fluire sereno del tempo nel corpo dei bambini. (…) La fedeltà dei genitori, che è come dire lasciare la finestra aperta, ovvero lasciare fare ai figli senza preoccuparsi del tempo che scorre, consentendo loro un avventurarsi nel mondo ebbro e insieme intimamente contenuto (…), consente la crescita e fa scorrere il tempo della vita nel corpo dei bambini. Li fa serenamente diventare grandi.
E’ nel corpo stabile e aperto delle mamme (e dei papà) che si genera il tempo, che nasce il tempo per gli umani. Se siamo attesi, impariamo il tempo non come movimento angoscioso ma quale contesto vitale di esplorazione, di creatività, di costruzione del mondo. Come un’opportunità di senso e di condivisione. » (pag. 55, 56)
A breve la recensione!
È davvero bello questo "tempo dell'attesa", anche se ho come l'impressione, ovviamente, non avendo figli, si tratta di un punto d'osservazione esterno, mi sembra sia una crescita in corsa e il momento d'attesa sono i monitor vari. Ma ripeto è una mia percezione.
RispondiEliminaLa tua presentazione è un grande spunto di riflessione per i genitori e non solo...
Un abbraccio cara.
Santa: "La vera storia di Peter Pan" - come scrivi bene - è, a mio avviso, un ottimo spunto per i genitori e non solo. Ricambio l'abbraccio. Di pomeriggio verrò a trovarti, intanto nel blog ...
Elimina