lunedì 17 settembre 2018

A piedi nudi

        
       Capita che i vecchi sandali infradito ti diano il benservito quando sei a duecento metri da casa. Impossibile camminare col sinistro fuori uso: torni a casa scalza. All’improvviso, hai un contatto diverso con l’universo: procedi lentamente, attenta a pezzettini di vetro o ad altro materiale pericoloso per i tuoi piedi, che sentono tutta la durezza del selciato e la vergogna per la loro nudità. 
       Alla fine, ce la fai: sei a casa, con i piedi sporchi, ma integri. Ma quei passi a piedi nudi ti hanno dato una prospettiva diversa sul mondo: ti hanno fatto ricordare i terribili zoccoli duri degli internati nei lager nazisti e Primo Levi alla disperata ricerca di un paio di scarpe per camminare, nell’odissea del viaggio di ritorno in Italia. Pensi ai sandali degli immigrati nei barconi … 
      A casa, ritrovi le tue ciabatte. E ringrazi la Sorte benigna per le scarpe ai tuoi piedi.


Maria D’Asaro

4 commenti:

  1. Grazie Maruzza, di questa riflessione profonda nata da un fatto apparentemente banale. Non occorre andare lontano per capire il mondo: a volte basta guardare per terra.

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  2. Grande riflessione che solo un animo molto sensibile poteva avere e trarre da un evento casuale

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    1. @Daniele: grazie del generoso commento. Buon fine settimana.

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