Capita che i vecchi sandali infradito ti diano il benservito quando sei a duecento metri da casa. Impossibile camminare col sinistro fuori uso: torni a casa scalza. All’improvviso, hai un contatto diverso con l’universo: procedi lentamente, attenta a pezzettini di vetro o ad altro materiale pericoloso per i tuoi piedi, che sentono tutta la durezza del selciato e la vergogna per la loro nudità.
Alla fine, ce la fai: sei a casa, con i piedi sporchi, ma integri. Ma quei passi a piedi nudi ti hanno dato una prospettiva diversa sul mondo: ti hanno fatto ricordare i terribili zoccoli duri degli internati nei lager nazisti e Primo Levi alla disperata ricerca di un paio di scarpe per camminare, nell’odissea del viaggio di ritorno in Italia. Pensi ai sandali degli immigrati nei barconi …
A casa, ritrovi le tue ciabatte. E ringrazi la Sorte benigna per le scarpe ai tuoi piedi.
Maria D’Asaro
Grazie Maruzza, di questa riflessione profonda nata da un fatto apparentemente banale. Non occorre andare lontano per capire il mondo: a volte basta guardare per terra.
RispondiElimina:)
EliminaGrande riflessione che solo un animo molto sensibile poteva avere e trarre da un evento casuale
RispondiElimina@Daniele: grazie del generoso commento. Buon fine settimana.
Elimina