Così, mentre tanti morivano per il virus, altri perdevano il lavoro, medici e infermieri curavano al meglio i malati, nostra signora foderava un cestino, rigovernava, lucidava piattini d’argento. Era la sua piccola, inutile battaglia contro l’entropia. Un po' si vergognava della sua inattività sociale. Al momento però vivere al 12% era anche il suo servizio al Paese. Intanto la attraversavano strani pensieri: comunque era meglio adornare con nastrini una cesta di vimini che fabbricare armi nucleari e tenere un paese sotto scacco. E, con inaudita tracotanza e somma presunzione, si chiedeva se si potesse far cambio, magari solo per qualche settimana: lei capo di Stato da qualche parte, a organizzare ambiente, sanità, economia; o segretario all’ONU a riconvertire le industrie belliche e riscrivere i trattati internazionali; e Kim Jong-un e Trump a giocare a basket e a golf. Prima di tornare a casa per lavorare a maglia e lucidare l’argento…
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