domenica 15 settembre 2024

Mediterraneo sempre più caldo: invasione di pesci alieni

     Palermo – 28,2°: questa la temperatura registrata nei fondali vicino Marzameni, borgo marinaro siciliano in provincia di Siracusa, dal biologo marino Francesco Tiralongo, ricercatore presso l’Università di Catania, responsabile del progetto Alien Fish/Pesci alieni, che si occupa di riconoscere e mappare le nuove specie ittiche in ingresso nel Mediterraneo. 
     Al giornalista Fabio Butera, della redazione del TG regionale siciliano, il biologo ha detto che il riscaldamento rapido e costante del Mediterraneo sta causando la massiccia presenza di tante specie aliene: oltre al noto granchio blu, si registra, ad esempio, l’espansione di un’altra specie assai invasiva, il pesce-scorpione, molto diffuso nel settore orientale del Mediterraneo. 
     A collaborare con il progetto, ci sono anche (continua su il Punto Quotidiano)

Maria D'Asaro, 15.9.24, il Punto Quotidiano

venerdì 13 settembre 2024

Salluccia



Salluccia,

invecchiare insieme

sarebbe stato magnifico.

Invece sei rimasta giovane...

io, sola.





A mia sorella, scrivo qui.

mercoledì 11 settembre 2024

Cile, novembre 1970/11 settembre 1973: Isabel Allende racconta

Salvator Allende con la sua famiglia
    L’11 settembre è una data doppiamente tragica: non solo, nel 2001, per le Twin Towers abbattute dai terroristi, con le conseguenze terribili che si ricordano, ma anche, nel 1973, per il colpo di stato militare a Santiago del Cile, che mise fine con la forza bruta a un governo socialista democraticamente eletto nel novembre 1970. 

Isabel Allende, nipote del Presidente, racconta:
     “Il giorno delle elezioni i più sorpresi della vittoria furono i vincitori, perché in fondo non se lo aspettavano. Dietro le porte e le finestre chiuse dei quartieri alti gli sconfitti tremavano, certi che le turbe si sarebbero sollevate in una ventata di odio di classe accumulato da secoli, ma non fu così, ci furono solo pacifiche manifestazioni di gioia popolare. 
     Una folla che cantava El pueblo unido jamas serà vencido invase le strade agitando bandiere e stendardi, mentre all’Ambasciata degli Stati Uniti il personale si riuniva in seduta d’emergenza; i nordamericani avevano cominciato a cospirare un anno prima, finanziando gli estremisti di destra e cercando di sedurre alcuni generali di tendenza golpista. Nelle caserme i militari in stato d’allarme aspettavano istruzioni. Zio Ramon e mia madre erano felici per la vittoria di Allende; il Tata riconobbe la sua sconfitta e andò cavallerescamente a salutarlo quando quella sera stessa venne di sorpresa a far visita ai miei genitori.
       Il giorno seguente mi presentai al lavoro come al solito e trovai il palazzo ronzante di voci contraddittorie; il proprietario della casa editrice impacchettava in silenzio le sue macchine fotografiche e preparava l’aereo privato per varcare la frontiera con la famiglia e buona parte dei suoi beni, mentre una guardia privata faceva la sentinella alla sua auto da corsa italiana per evitare che la plebaglia, presunta infuriata, la facesse a pezzi. (…)  Alla mattina del giorno dopo, mio suocero fu uno dei primi a mettersi infila davanti alla porta della banca per ritirare i suoi soldi, deciso a fuggire all’estero appena fossero sbarcate le orde cubane o la dittatura sovietica avesse cominciato a fucilare cittadini. Io non vado da nessuna parte, mi assicuro la Granny piangendo di nascosto dal marito. I nipotini erano diventati la sua ragione di vita. La partenza fu rimandata (…) nessuno prese d’assalto il paese, le frontiere rimasero aperte, nessuno fu messo al muro come temeva mio suocero, e la Granny si convinse che nessun marxista l’avrebbe separata dai suoi nipoti, meno che mai uno che portava lo stesso cognome di sua nuora.
Isabel Allende con figli Nicholas e Paula
     Poiché non era stata raggiunta la maggioranza assoluta, il Congresso in seduta plenaria doveva decidere l’esito delle elezioni. Fino ad allora si era sempre rispettata la maggioranza uscita dalle urne (…) ma Unità Popolare suscitava troppi timori. Comunque il peso della tradizione fu più forte della paura dei parlamentari e delle pressioni dell’Ambasciata nordamericana, e dopo lunghe deliberazioni il Congresso – dominato dalla Democrazia Cristiana – stese un documento che chiedeva ad Allende il rispetto delle garanzie costituzionali; questi lo firmò e due mesi più tardi ricevette la fascia presidenziale in una cerimonia solenne. 
       Per la prima volta un marxista veniva eletto democraticamente, gli occhi del mondo erano fissi sul Cile. Pablo Neruda si recò come ambasciatore a Parigi, dove due anni dopo ricevette la notizia che aveva vinto il Premio Nobel per la letteratura. Il vecchio re di Svezia gli consegnò una medaglia d’oro, che il poeta dedicò a tutti i cileni: perché la mia poesia è proprietà della mia patria. (…)
Chi era Salvatore Allende? Non lo so, e sarebbe pretenzioso da parte mia tentare di definirlo, ci vorrebbero molti volumi per dare un’idea della sua complessa personalità, della sua difficile gestione e del ruolo che occupa nella storia.
     Per anni lo consideravo uno dei tanti zii in una famiglia numerosa, l’unico rappresentante di mio padre; fu dopo la sua morte, quando lasciai il Cile, che capii la sua dimensione leggendaria. In privato fu buon amico dei suoi amici, leale fino all’imprudenza, non riusciva a concepire il tradimento e gli costò molto accettare l’idea di essere stato tradito.
Ricordo la fulmineità delle sue risposte e il suo senso dell’umorismo. (…) Mi sembra che le sue caratteristiche più evidenti fossero l’integrità, l’intuizione, il coraggio e il carisma; seguiva gli slanci del cuore, che raramente lo ingannavano, non indietreggiava davanti al rischio ed era capace di sedurre le masse quanto gli individui”

Isabel Allende, Paula, traduzione di Gianni Guadalupi
 Biblioteca  di Repubblica, Barcellona, 2002 pp.175,176,177, 181,182


P.s. Spero che quest’anno Isabel Allende riceva il Nobel per la Letteratura



domenica 8 settembre 2024

Sicilia, giovani volontari contro gli incendi

        Palermo - Secondo l’ultimo aggiornamento del 30 luglio fornito dall’EFFIS (European Forest Fire Information System) dal 1° Gennaio di quest’anno sono stati rilevati su scala nazionale ben 615 incendi, che hanno interessato una superficie complessiva di 221 kmq. Sicilia, Calabria, Sardegna e Puglia sono le regioni più colpite dai roghi e insieme rappresentano circa l’85% delle aree complessive andate a fuoco. 
     In particolare, la Sicilia ha il 45% del totale, la Calabria il 20% mentre Sardegna e Puglia entrambe il 10% ciascuna. 
    Le suddette regioni hanno anche il triste primato di detenere l’80% del totale forestale nazionale incendiato. In particolare, il 34% ricade in Sicilia, il 30% in Calabria, il 12% in Sardegna, solo il 4% in Puglia. L’isola siciliana, tra le quattro regioni più colpite, risulta quindi in assoluto la più martoriata dalle fiamme, sulle cui cause è urgente indagare e per la cui prevenzione è indispensabile adoperarsi.
      Il 26 agosto scorso, al TG regionale della Sicilia, il giornalista Fabio Butera ha raccontato la storia di alcuni volontari che... (continua su il Punto Quotidiano)

Maria D'Asaro, 8.9.24, il Punto Quotidiano

venerdì 6 settembre 2024

Hijos

Picasso: Madre e figlio, 1938 (ho girato intenzionalmente il dipinto)
         "I figli hanno condizionato la mia esistenza, da quando sono nati non ho più potuto pensare in termini individuali, sono parte di un trio inseparabile. Una volta, diversi anni fa, volli dare la precedenza a un amante, ma non mi riuscì e alla fine rinunciai a lui per tornare in famiglia. Questo è un argomento di cui dovremmo parlare più avanti, Paula, per ora è bene, passarlo sotto silenzio.
       Non mi venne mai in mente che la maternità fosse opzionale, la consideravo inevitabile, come le stagioni. Seppi delle mie gravidanze prima che fossero confermate dalla scienza, tu mi sei apparsa in sogno, come poi mi fu rivelato anche tuo fratello Nicolás. Non ho perso questa virtù e adesso posso indovinare i figli di mia nuora, ho sognato mio nipote Alejandro prima che i suoi genitori sospettassero di averlo generato, e so che la creatura che nascerà in primavera sarà una bambina e si chiamerà Andrea, ma Nicolás e Celia ancora non mi credono e stanno pensando di fare un’ecografia e stendendo una lista di nomi.
     Nel primo sogno avevi due anni e ti chiamavi Paula, eri una piccina minuta, dai capelli scuri, grandi occhi neri e uno sguardo languido, come quello dei martiri nelle vetrate medievali di certe chiese. Indossavi un cappotto e un cappello a quadri, simili al classico vestito di Sherlock Holmes. 
        Nei mesi seguenti ingrassai tanto che una mattina mi chinai per infilarmi le scarpe e finii a testa in giù e gambe all’aria, l’anguria sulla pancia era rotolata fino alla mia gola, spostando il centro di gravità che non tornò più nella posizione originaria, perché ancora oggi vado per il mondo incespicando. 
      Quel periodo in cui tu eri dentro di me fu di perfetta felicità, non mi sono mai più sentita così ben accompagnata.”

Isabel Allende, Paula, traduzione di Gianni Guadalupi
Biblioteca di Repubblica, Barcellona, 2002. pp.124,125

P.s. Testo potente e doloroso, nella mia libreria da più di vent’anni. Ora il momento di leggerlo.    md

giovedì 5 settembre 2024

Stop

Vincent Van Gogh: Vagoni ferroviari (1988)


Viaggiano

senza check-in

in varie direzioni

vagoni di inquieta tristezza

Stop

martedì 3 settembre 2024

Passi di donna...

J. Sorolla: Le tre vele (1903)
       Nostra signora cammina spesso da sola nel suo quartiere. Le capita, talvolta, di avere un po’ di apprensione: magari quando porta fuori l’immondizia di sera o quando esce in una deserta domenica agostana.
      Così quando incrocia una sua simile si sente più serena: che sia una ragazza col cagnolino, un’anziana signora con la spesa o un’enigmatica rossa che parla al cellulare. Non perché lei creda che le donne siano migliori degli uomini: ma perché sono state per millenni prive di potere e deputate alla cura. Questo, insieme al fatto che non stuprano, le rende meno pericolose. I dati lo confermano: le donne in prigione sono meno del 5% dei carcerati. 
    Ora però nostra signora teme che, nel cammino verso la parità, le sue simili stiano prendendo una pessima strada: intravvede in alcune troppa arroganza e durezza. E quelle al potere appoggiano il riarmo e alimentano imperturbabili venti di guerra. Aiuto…

Maria D’Asaro

domenica 1 settembre 2024

Palermo, minacce alla procuratrice del Tribunale dei Minorenni

        Palermo – “Devi smetterla di occuparti dei figli degli altri": un foglio con queste parole, corredate da una croce, è stato trovato il 5 agosto scorso dentro un fascicolo presso il Tribunale per i minorenni di Palermo: destinataria dell’intimidazione la dottoressa Claudia Caramanna, procuratrice per i minorenni presso il predetto Tribunale, da tempo impegnata nella tutela dei minori, soprattutto dei figli di affiliati alla mafia e di persone dedite al traffico di droga. Nelle situazioni in cui, a causa della grave situazione di criminalità presente in famiglia, è fondato il pericolo di devianza per i minori, la dottoressa Caramanna ha chiesto al Tribunale il loro allontanamento dai genitori.
      In particolare, dopo una massiccia operazione antidroga dei carabinieri in un quartiere a rischio nella periferia est di Palermo, lo ‘Sperone’, la procuratrice e i suoi sostituti... (continua su il Punto Quotidiano)

Maria D'Asaro, 1.9.24, il Punto Quotidiano