Picasso: Madre e figlio, 1938 (ho girato intenzionalmente il dipinto) |
"I figli hanno condizionato la mia esistenza, da quando sono nati non ho più potuto pensare in termini individuali, sono parte di un trio inseparabile. Una volta, diversi anni fa, volli dare la precedenza a un amante, ma non mi riuscì e alla fine rinunciai a lui per tornare in famiglia. Questo è un argomento di cui dovremmo parlare più avanti, Paula, per ora è bene, passarlo sotto silenzio.
Non mi venne mai in mente che la maternità fosse opzionale, la consideravo inevitabile, come le stagioni. Seppi delle mie gravidanze prima che fossero confermate dalla scienza, tu mi sei apparsa in sogno, come poi mi fu rivelato anche tuo fratello Nicolás. Non ho perso questa virtù e adesso posso indovinare i figli di mia nuora, ho sognato mio nipote Alejandro prima che i suoi genitori sospettassero di averlo generato, e so che la creatura che nascerà in primavera sarà una bambina e si chiamerà Andrea, ma Nicolás e Celia ancora non mi credono e stanno pensando di fare un’ecografia e stendendo una lista di nomi.
Nel primo sogno avevi due anni e ti chiamavi Paula, eri una piccina minuta, dai capelli scuri, grandi occhi neri e uno sguardo languido, come quello dei martiri nelle vetrate medievali di certe chiese. Indossavi un cappotto e un cappello a quadri, simili al classico vestito di Sherlock Holmes.
Nei mesi seguenti ingrassai tanto che una mattina mi chinai per infilarmi le scarpe e finii a testa in giù e gambe all’aria, l’anguria sulla pancia era rotolata fino alla mia gola, spostando il centro di gravità che non tornò più nella posizione originaria, perché ancora oggi vado per il mondo incespicando.
Quel periodo in cui tu eri dentro di me fu di perfetta felicità, non mi sono mai più sentita così ben accompagnata.”
Isabel Allende, Paula, traduzione di Gianni Guadalupi
Biblioteca di Repubblica, Barcellona, 2002. pp.124,125
P.s. Testo potente e doloroso, nella mia libreria da più di vent’anni. Ora il momento di leggerlo. md
Un testo che fa tanto riflettere.
RispondiElimina@Cavaliere: bentornato! grazie della visita e del commento. Buona domenica.
Elimina"Sentirsi accompagnati": che incredibile e rara sensazione.
RispondiEliminaHai aspettato tanto per leggere questo libro e lo gusterai maggiormente perchè lo desideri.
Ciao Maria.
@Sari: cara Sari, la lettura di questo libro, in effetti, è arrivata al momento giusto ed è un dono prezioso... buona domenica!
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