lunedì 4 giugno 2012

Nostra Signora delle Ovvietà

Nostra Signora imparava ogni giorno qualcosa. Magari dai suoi sismi interiori e da quelli degli altri, virtuali o brutalmente reali.
Imparava che un tetto ben saldo sulla sua testa non era scontato. Che non era da tutti avere un lavoro e sentire un caldo “ti amo”. Che era una grazia potersi lavare ogni giorno, mangiare linguine e bere persino un caffè.
Che, alla fine, l’Universo era immenso. Che lei, in salute e col cuore pulsante, era davvero un frammento assai fortunato, in quest’infinito.

6 commenti:

  1. E' vero, sono parole che tutti noi dovremmo ricordare, ogni giorno.

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  2. @Vele: grazie per l'attenzione e la costanza con cui mi segui. Spero presto di poterti ricambiare con un trailer ...

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  3. Ciao Maruzza, scusa per la lunga assenza su questi lidi. Dici bene, niente è scontato. Trovare uno sconto di questi tempi è davvero una grazia da fortunati... Giri di parole a parte, è tra i tuoi post migliori, posizione non facile da raggiungere. Buona serata.

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  4. @DOC: bentornato! Mi interessa che tu stia bene, che tu scriva o meno. Grazie dell'apprezzamento. Buona serata anche a te(del 14 giugno, però.

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  5. «E il mio maestro mi insegnò com'è difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire...» Battiato, "Prospettiva Nevski", brano altrettanto delicato e... dedicato. QUI.

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  6. @DOC: splendido Battiato. Grazie per la dedica. Ti abbraccio.

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