Nostra Signora imparava ogni giorno
qualcosa. Magari dai suoi sismi interiori e da quelli degli altri, virtuali o brutalmente
reali.
Imparava che un tetto ben saldo sulla
sua testa non era scontato. Che non era da tutti avere un lavoro e sentire un
caldo “ti amo”. Che era una grazia potersi lavare ogni giorno, mangiare
linguine e bere persino un caffè.
Che, alla fine, l’Universo era immenso.
Che lei, in salute e col cuore pulsante, era davvero un frammento assai fortunato,
in quest’infinito.
E' vero, sono parole che tutti noi dovremmo ricordare, ogni giorno.
RispondiElimina@Vele: grazie per l'attenzione e la costanza con cui mi segui. Spero presto di poterti ricambiare con un trailer ...
RispondiEliminaCiao Maruzza, scusa per la lunga assenza su questi lidi. Dici bene, niente è scontato. Trovare uno sconto di questi tempi è davvero una grazia da fortunati... Giri di parole a parte, è tra i tuoi post migliori, posizione non facile da raggiungere. Buona serata.
RispondiElimina@DOC: bentornato! Mi interessa che tu stia bene, che tu scriva o meno. Grazie dell'apprezzamento. Buona serata anche a te(del 14 giugno, però.
RispondiElimina«E il mio maestro mi insegnò com'è difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire...» Battiato, "Prospettiva Nevski", brano altrettanto delicato e... dedicato. QUI.
RispondiElimina@DOC: splendido Battiato. Grazie per la dedica. Ti abbraccio.
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