A Palermo,
come in tutta l’Italia, le domeniche di maggio e giugno sono quelle in cui, per
consolidata tradizione, si amministra il sacramento della Prima Comunione, uno
dei sette previsti dalla Chiesa cattolica. In queste domeniche, vicino alle
chiese, ci sono sciami di persone che sfoggiano costosi abiti da cerimonia e
acconciature perfette, in attesa di “transitare” dalla parrocchia al ristorante
dove, con amici e parenti, l’evento sarà festeggiato. Mi chiedo cosa rimanga,
nell’anima e nella prassi di bambini e parenti, del sacramento celebrato: temo
davvero poco di spirituale, fagocitato da pranzo, lustrini e regali. E mi
domando ancora cosa aspetti la Chiesa cattolica per recidere l’abbraccio
perverso tra celebrazione del sacramento e festa mondana. Utile sicuramente a
far girare l’economia, offrendo occasioni di lavoro a parrucchieri, ristoratori
e centri commerciali. Sicuramente inefficace, anzi senz’altro inutile e
dannoso, per dare ali alla vita spirituale dei ragazzini e delle loro
famiglie.
Maria D’Asaro (“Centonove”: 1 giugno 2012)
Mi trovo perfettamente allineata con te! La penso davvero allo stesso modo, Mari.
RispondiEliminaCiao Mari, passo di qua per avvisarti che abbiamo appena pubblicato l'ebook gratuito di Niamh delle fate... e ci sei anche tu nei ringraziamenti e nei commentatori citati! :-D
RispondiEliminaDai un'occhiata qua:
http://colorarelavita.blogspot.it/2012/06/ebook-gratis-niamh-delle-fate.html
@Carissima Vele: grazie per la tua affettuosa e intelligente presenza nel blog. Ho pubblicizzato Niamh delle fate nel mio ultimo post.
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