lunedì 17 settembre 2012

Consigli a chi scrive: il Decalogo da evitare



Ogni tanto la mia vita è rivoluzionata da nuovi eventi. A cui fanno seguito cambiamenti abitativi, spostamento di mobili e … ritrovamento di libri. In questa fase di trasformazione, interiore ed esteriore, ho ripescato il libro:“L’italiano, lezioni semiserie” di Beppe Severgnini, giornalista del “Corriere della Sera”.


In quarta di copertina, Severgnini afferma: “Quello che scrivete, e come lo scrivete, può cambiare la vostra vita”. Sottoscrivo l’affermazione del giornalista.
Vi propongo, il Decalogo Diabolico che ogni “scrivente”dovrebbe evitare.
I
Usate dieci parole quando tre bastano.
II
Usate parole lunghe invece di parole brevi,
sigle incomprensibili e termini specialistici.
 III
Considerate la punteggiatura una forma di acne:
se non c’è, meglio.
 IV
Fate sentire in inferiorità il lettore:
bombardatelo di citazioni.
 V
Nauseatelo con metafore stantie.
 VI
Costringetelo all’apnea: nascondete la reggente
dietro una siepe di subordinate, e cambiate il soggetto
per dispetto.
 VII
                Infilate due o più che in una frase.
                                             VIII
             Non scrivete “Il discorso era noioso, e i relatori aspettavano l’intervallo” 
ma “Lo speech era low-quality e il panel s’era messo  in hold per il coffee-break”.
                                              IX
                     Usate espressioni come in riferimento alla Sua del…,
              il latore della presente, in attesa di favorevole riscontro…
                                               X
                                     Siate noiosi.

Seguite queste regole e cadrete così in basso che, a quel punto, potete solo risalire.



5 commenti:

  1. :) divertentissimo questo decalogo "al contrario". è vero, quelli sono gli errori peggiori. Io purtroppo cado sempre sulle subordinate in apnea (e credo anche sulle metafore e i troppi che!) :). Scrivere è un lavoro che non finisce mai. Grazie per la segnalazione, cara Maria, e buona serata!

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  2. ahahah fantastico Severgnini: mi è sempre piaciuto. Sono d'accordo che si debba snellire e non appesantire un periodo comunque più scrivo e più trovo che sia difficile farlo bene.

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  3. Ultilissimo questo post per riflettere su come scriviamo.Di Severgnini ho letto molto e il bello è che ogni volta riesce a farmi vergognare di un errore, di un modo di dire o di un atteggiamento. Ma poi, per pigrizia e conformismo ci ricado.

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  4. Gentile Maruzza,

    avendo attentamente analizzato e successivamente assimilato il Suo operato di problem-solving applicato all'equilibratura dei processi richiesti dalla suprema arte della decodificazione e divulgazione dei processi mentali attraverso l'esercizio della trasposizione degli stessi su piano bidimensionale e disciplinatamente esplicato in forma di enunciati sintetizzati nell'handbook che Lei ha pedissequamente nonchè efficacemente reso user-friendly avvalendosi delle Sue facoltà percettive ed attitudinali di writer specificatamente circoscritte nell'ambito della Sua posizione di amministratrice di un cloud computing destinato alla web-community che come si evince dal nome stesso della piattaforma da Lei prescelta rientra espressamente e legittimamente negli standard comunicativi digitali rispondenti alla nomenclatura di "blog" e che si preconfigurano quale strumento di comunicazio... [Spazio su disco insufficiente. Per leggere il resto cliccare QUI.]

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  5. @Cara Veronica: grazie della tua attenzione. Severgnini merita davvero di essere letto. Ma tu ne hai poco bisogno: la tua scrittura è già davvero di alta qualità! Buon fine settimana.
    @Anthea: che piacere ritrovarti! E' vero: più si scrive, più ci si accorge della necessità di migliorarsi. Buon fine settimana.
    @curlydevil: ti confesso che sto conoscendo solo adesso Severgnini scrittore divulgativo: me ne sono innamorata. Anch'io, dopo averlo letto, mi sono vergognata dell'uso disinvolto e inutile di tanti"assolutamente sì" e "straordinario" anzichè dei più onesti "sì" e "interessante e gradevole". Torna presto sul web: sento la tua mancanza. Buon fine settimana.
    @Egregio dr.DOC,
    la sottoscritta era assolutamente consapevole che postare in un cloud computing destinato alla web-community una significativa trasposizione del tomo dell'illustre Severgnini avrebbe inconfutabilmente ed irresistibilmente rappresentato per le sue ottime ed eccellenti qualità di commentatore (o commentista, come direbbe l'autorevole Pippicalzelunghe) un inequivocabile invito a nozze. Gradisca i più deferenti cenni della mia indelebile stima anche per lo straordinario inserimento del celebre cartoon della Linea dalla scrivente già apprezzato agli albori del suo esordio.
    Goda appieno dell'imminente week-end.

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