giovedì 13 settembre 2012

L'alba dentro all'imbrunire


 Nostra Signora quasi si vergognava. Perché si sentiva un’orfanella, a cinquant’anni suonati: a lei, mamma e papà, ancora mancavano. Le mancava persino quel suo fratellino paffuto, morto nascendo. E la sua sorellina speciale, che se ne era andata nell’oggi di 11 anni fa.
Così, a volte, si chiedeva chi fosse mai la Maruzza più vera: quella che abbracciava i suoi genitori; quella che cantava la ninnananna ai suoi cuccioli; quella che scriveva nel blog; quella che l’aspettava domani, con mille allegre rughine.
Comunque, se qualcuno dovesse mai chiederle quale sia il suo il tempo felice, lei risponde sempre che è ora.
A volte ci sembra di vivere un crepuscolo senza fine, una transizione verso un altrove indefinito carico di incognite (…). E’ un cammino da profughi tutto da inventare, in cui trova spazio anche la serendipità, l’attitudine a saper trovare spunti, soluzioni inedite. (…)
Si può scorgere l’alba nel crepuscolo se siamo fedeli nel buio a ciò che abbiamo visto nella luce. Se possediamo la capacità generativa e profetica di inventare, di attendere il futuro con la pazienza e la trepidazione femminile dell’attesa operosa. Che sia un figlio da tessere nel grembo o l’amato che ritorna, la donna sa concepire, aspettando, le visioni più feconde del futuro che riesce a prefigurare. Con le mani sul grembo vede già gli occhi del suo bambino … Per lei il figlio è già vivo nutrito dai suoi sogni e dal sogno che ha su di lui. 
L’attesa dell’amato è già incontro mille volte vissuto e rivissuto in un desiderio incessante che fa e disfa, godendo del fare e del disfare senza saziarsi mai.
E’ con quest’atteggiamento che il tempo cambia misura e la sospensione si fa ricca di promesse, il futuro si ricava uno spazio tra il passato e il presente”.
(grazie ad Antonella Fucecchi: rivista Cem/Mondialità/giugno/luglio 2012, pag.19)

7 commenti:

  1. Grazie per le tue parole, Maria. Dovremmo sempre ricordarci di guardare ciò che è ora, di guardare la felicità dell'ora. Anche se, è vero, le donne sanno vedere un po' più in là.
    Queste foto sono bellissime. Buona serata!

    RispondiElimina
  2. Ti avrei dato un abbraccio in più,se avessi saputo della ricorrenza...Mi piace sentirti così positiva!Un mondo di bene.

    RispondiElimina
  3. Leggerò più volte questo post, chissà che non mi faccia prima o poi cambiare atteggiamento verso il futuro.... per ora non posso dire di essere una donna, nell'accezione di questo testo.

    Stamattina ho provato a riaprire il sito della petizione e pare funzioni, grazie della segnalazione. Un abbraccio.

    RispondiElimina
  4. quanta fatica e apprensione anche nelle attese più dolci! L'importante è riuscire a non perdere mai la coscienza di cosa si aspetta e di quanto è importante e quanto è vero che arriverà!

    RispondiElimina
  5. «Seduti sui gradini di una chiesa, aspettavamo che finisse messa e uscissero le donne...» Ricollegandomi al titolo, ovvero alla mi(s)tica Prospettiva Nevskij di Battiato, vorrei ricordare solo che anche gli uomini, se necessario, sanno attendere con pazienza... Per contro devo ammettere che «attendere il futuro con la pazienza e la trepidazione maschile dell’attesa operosa» non gli si confà un granchè. M'inchino a Nostra Signora.

    RispondiElimina
  6. @Luigi: Nostra Signora di un quarto di secolo fa ringrazia (con un pò di ritardo) per il complimento. Buona serata!
    @Veronica: "l'ora" è l'unica cosa che ci appartiene davvero. Adesso che nella mia clessidra il tempo si assottiglia, tento di viverla il meglio possibile. Buona serata anche a te! Grazie sempre delle tue splendide recensioni.
    mdfex: è stato bello incontrarti, ieri. Il tuo abbraccio è stato ugualmente caldo, davvero. A presto. Ti voglio bene. Grazie di esserci.
    @curlydevil: sino a non molto tempo fa, il mio atteggiamento verso il futuro era tutt'altro, influenzato da vicende personali non allegre e da venature di neritudine esistenziale per le quali il nostro vivere è un essere-per-la-morte. Ora ho capito (col cuore, con la mente e col corpo) che la cosa più importante è regalare e regalarsi un sorriso, comunque vada. Ti confesso poi che è stato l'amore di una persona a rendere più colorati i miei orizzonti. Un abbraccio sincero. A presto. Il sito iraniano continua a non aprirsi ...
    @stanza: grazie della visita e delle tue opportune considerazioni. Buona serata!
    @DOC: hai ragione, l'attesa paziente è yin e yang insieme... Il tuo inchino commuove Nostra Signora, che ringrazia e sorride.

    RispondiElimina