martedì 13 maggio 2014

I resti della pizza

Capita che, all’improvviso, tuo figlio inviti a cena alcuni amici, proprio il giorno in cui tu lavori sino a sera. Rimedi acquistando la pizza, che i ragazzi mangiano allegramente in disparte. Quando l’indomani riordini, ti accorgi che da un cartone occhieggia un pezzo di pizza. Controlli i cartoni: con i vari resti si recupera una pizza intera. Riponi tutti i pezzetti  nel frigo. E pensi a tua madre e a tuo padre che non gettavano niente, perché tutto era “grazia di Dio”. Certo, i tuoi genitori sono vissuti nei duri anni di guerra. Ma c’era senz’altro una saggezza profonda nel loro sacro rispetto per ogni cibo. E forse di una cosa dovremmo oggi crucciarci: di non essere riusciti a convincere i nostri figli che mangiare ogni giorno, almeno tre volte, non è scontato. E che un buon pasto è, in ogni caso, un dono della natura e del lavoro dell’uomo.
                                                             Maria D’Asaro (“Centonove” n. 18 del 9.5.2014)

2 commenti:

  1. sacrosante le tue considerazioni Mari: a parziale discolpa dei tuoi figli bisogna ammettere che le focaccie di una volta si mantenevano appetibili anche a distanza di giorni; le pizze che fanno oggi il giorno dopo sembrano suole di scarpe!!!
    Buona giornata

    RispondiElimina
  2. @Luigi: grazie della visita e del commento. Buona settimana.

    RispondiElimina