martedì 27 settembre 2016

Gli zingari e l’uomo nero

Joan Mirò
          I bambini – e non solo! – non vogliono staccarsi da luoghi e persone che danno loro gioia. Questo il dialogo, ascoltato qualche settimana fa in una spiaggia di Palermo, tra nonno e nipotina di sette, otto anni: - Dai, andiamo, è tardi: mamma ci aspetta – No. Voglio rimanere ancora a mare. –  Dobbiamo andare subito. Altrimenti vengono gli zingari e ti portano via. – Così la bimbetta, tra il dubbioso e l’impaurito, dà la manina al nonno e si incammina in silenzio con lui. Ci si chiede quale necessità o assurda valenza educativa possa avere la detta minaccia, peraltro umanamente e “politicamente” falsa e scorretta. Alle prese con i “no” dei figli, purtroppo è abitudine di tanti genitori minacciare, se non l’arrivo degli zingari ruba bambini, quello di un fantomatico uomo nero. A palese dimostrazione di un’odierna, diffusa “Caporetto pedagogica”: l’incapacità di contrastare in modo saggio e sereno i normali capricci dei bambini.  

             Maria D’Asaro:  “100nove” n.35 del 22.9.2016

2 commenti:

  1. Ciao cara Maruzza !!!
    A volte non si come affrontare i capricci ne la voglia di filosofeggiare e così nonni, genitori e anche educatori raccontano bugie, bugie che creano paure.
    lupi cattivi, orchi,fantasmi, diavoletti,zingari, carabinieri, poliziotti e tanti altri cattivoni...
    L'abbandono ci accompagna in tutta la nostra vita...bestie e uomini cattivi anche.
    Spesso chi ci racconta queste bigie non sa le conseguenze...
    Cosmoabbracci !!!

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    1. @Pippi: la vita è già nera, a volte ... non capisco perchè renderla paurosa già ai piccoli. Cosmoabbracci affettuosi!

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