Vent’anni fa, i genitori di una bimbetta ormai cresciuta non sapevano più che farsene della piccola bicicletta rosa da lei usata. Poiché vicino casa loro abitava una famiglia molto povera, composta da mamma, papà, una bambina dagli occhi verdi e un bambino con handicap, una sera i due lasciarono la bicicletta dietro la porta di casa della famiglia indigente, con un semplice biglietto. Dall’indomani, e per molto tempo, la bambina fu vista pedalare nel quartiere con quella bici rosa. Poi la ragazzina divenne una ragazzona dallo sguardo sfuggente e di lei nel rione non ci fu più traccia. Ma non della bicicletta, che, qualche settimana fa, è stata vista ancora in azione: a usarla però è il canuto papà che, purtroppo, può permettersi solo quella minuscola bici come “rapido” mezzo di trasporto. Tutto questo accade nel 2016, a Palermo, mentre in altre famiglie magari si acquistano di continuo smartphone nuovi.
Maria D’Asaro: “Centonove” n.33 dell’8.9.2016
Le storie belle da leggere spesso :)
RispondiElimina(E poi mi manca la città a misura di bicicletta)
Un abbraccio Maria
Santa S.: Ciao cara! Grazie dell'apprezzamento. Ricambio l'abbraccio. A presto.
EliminaDolceamaro. Un cordiale saluto.
RispondiElimina@Rossana: grazie della sua presenza costante. Ricambio saluti cordiali.
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