Se si è ospiti di un villaggio turistico, si ha il dovere di divertirsi: la parola, derivante dal latino “diverto” che significava allontanarsi, separarsi, oggi indica il “congedo” da occupazioni e trantran quotidiani. Ma il divertimento proposto dagli animatori del villaggio è a senso unico: balletti a tutte le ore, gioco-aperitivo, ridicoli giochi da spiaggia che, scimmiottando le Olimpiadi, sono battezzati “agostiadi”; senza far mancare il tormentone della colonna sonora, nei giorni feriali sino all’1 di notte, nei festivi sino alle 2 e oltre. Ci si chiede se si esca ritemprati da vacanze così chiassose e prive di stimoli se non demenziali. Una proposta allora per i formatori degli animatori turistici: inserire giochi che sollecitino la mente, oltre che i muscoli delle gambe. E ritmi sonori che rispettino chi, a mezzanotte, vorrebbe dormire perché l’indomani vuole “divertirsi” contemplando la natura, fare in silenzio una passeggiata, e magari leggere un libro.
Maria D’Asaro: “Centonove” n.32 dell’1.9.2016
Controproporrei la vacanza ideale descritta da Fruttero e Lucentini. Aspettare che tutti siano partiti per le Maldive ( lo scrivevano negli anni '80) e poi...una panchina sotto le mura di Grosseto,una gelateria deserta di Vercelli, i giardini pubblici di Voghera, la statua di Carlo Alberto vestito da guerriero romano a Casale.
RispondiEliminaMi sto convincendo che,al di là della provocazione, non è male.Andrò presto a Grosseto...
@Costantino: buona sortita a Grosseto, dunque! Grazie della presenza costante e cordiale. Un caro saluto.
EliminaEh sì, anche il “divertimento” può essere molto noioso, almeno per chi ha maturato un senso più raffinato della vacanza (non come tempo vuoto, ma tempo piacevolmente libero dalle occupazioni e dalle urgenze quotidiane che ci distraggono spesso dall’essenziale).
RispondiElimina@Rossana Rolando: d'accordo! Saluti cordiali.
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