martedì 29 agosto 2017

God bless America

Su Micromega, n.5/2017, l’imperdibile articolo di Silvia Pareschi, traduttrice e scrittrice  (Nine hours of separation il suo blog) sul ruolo della destra religiosa nell’amministrazione Trump:

Questa una sintesi, dalle pagg.185/187:

(…) Quando si parla di destra religiosa si intende una coalizione informale riunita intorno a un nucleo di evangelicali[1] e cattolici (questi ultimi rappresentano circa il 21% degli americani e hanno voltato al 52% per Trump , con una netta distinzione fra bianchi, 60%, e ispanici, 26%), con l’appoggio dei più conservatori fra protestanti storici, ebrei e mormoni. Si tratta di un movimento che ha messo radici nella politica sin dagli anni Quaranta e si è solidamente organizzato a partire dagli anni Settanta, in teoria per contrastare la legalizzazione dell’aborto, ma in realtà per opporsi a una serie di sentenze della Corte Suprema che revocavano l’esenzione dalle tasse di alcune scuole che discriminavano gli studenti neri.
Nel 1979 il telepredicatore della Southern Baptist Convention Jerry Falwell fondò la Moral Majority, un movimento che al suo apice raggiunse quattro milioni di membri, localizzati soprattutto nella Bible Belt[2] , e che svolse un ruolo fondamentale nell’elezione di Ronald Reagan. (…)
Pat Robertson , un altro telepredicatore (…) fondò nel 1989 la Christian Coalition of America, che si affiancò  nella galassia dei movimenti ultraconservatori a due organizzazioni fondate da James Dobson, il Family Research Council (…) e Focus on the Family.  Da quest’ultima organizzazione nacque Love Won Out, programma di terapia di conversione inteso a riportare gli omosessuali sulla retta  via dell’eterosessualità: un metodo coercitivo condannato da tutte le organizzazioni mediche e psichiatriche e sostenuto tra gli altri anche dal vicepresidente Mike Pence.
La forza politica della destra religiosa è dovuta alla grande capacità di mobilitazione del suo elettorato, che si presenta compatto alle urne in un paese dove l’affluenza è sempre piuttosto bassa. Dopo quella di Reagan, anche la vittoria di George W. Bush dovette molto al sostegno degli evangelicali bianchi, che nel 2000 votarono per lui al 68% e nel 2004 al 78%.

I fondamentalisti cristiani attribuiscono una grande importanza all’istruzione. Considerano le scuole pubbliche un’intrusione dello Stato nella libertà dei cittadini e intendono sostituirle con scuole private confessionali o con l’istruzione domiciliare. La percentuale dei bambini istruiti a casa è passata dall’1,7% del 1999 al 3,4 del 2012, con circa il 70% dei genitori che cita motivazioni morali o religiose per la propria scelta. (…) Trump, durante la campagna elettorale, ha promesso di favorire la libertà di scelta dei genitori stanziando 20 miliardi di dollari in voucher ed estendendo il contributo dello Stato non solo alle charter schools (scuole di norma di proprietà privata, generalmente a statuto non-profit), ma anche alle scuole completamente private, comprese quelle for profit, e all’istruzione domiciliare. (…) Le scuole private religiose inserite nel programma dei voucher possono aggirare la sentenza federale che proibisce di insegnare il creazionismo, ricevendo al contempo un sussidio da parte dello Stato. Alcune charter schools adottano l’Accelerated Christian Education, un programma educativo basato sul principio del letteralismo biblico, che nei suoi libri di testo approva la segregazione razziale, condanna l’aborto e l’omosessualità, dichiara che l’astinenza è l’unico modo per evitare l’Aids e sostiene l’esistenza del mostro di Loch Ness come prova contro la teoria dell’evoluzione. (...)
  


[1] (…) Con l’espressione «movimento evangelicale » ci si riferisce ad alcune Chiese specifiche – in particolare a quelle sorte dai vari movimenti di Risveglio dell’Ottocento e del Novecento – ma anche a un fenomeno teologico e sociologico trasversale a tutte le denominazioni protestanti storiche.
[2] (…) area che comprende all’incirca i territori di Tennessee, Virginia, Georgia, Texas, Arkansas, Alabama (…)

2 commenti:

  1. Che l'"America" sia un calderone pieno di forti contraddizioni e tensioni cercò di spiegarcelo alle scuole medie il nostro professore di storia e filosofia, che l'"America" non la amava per niente. Leggendo la tua sintesi dell'articolo di Silvia, mi tornano in mente anche le sue parole e ora ne comprendo sicuramente meglio il senso e la paura.
    Un abbraccio cara

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    1. Ciao Santa, ben tornata! God bless us dalle virate fanatiche di tanti americani (e non solo) ... Un abbraccio affettuoso.

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