mercoledì 16 agosto 2017

SOS Terra: Francesco, illuminaci ...

    Quest’anno l’Earth Overshoot Day, il giorno in cui la popolazione mondiale ha consumato tutte le risorse terrestri disponibili per il 2017, è stato il 2 agosto. Da quel giorno il pianeta è sovrasfruttato, a seguito di un tasso di consumo 1,7 volte più veloce della capacità naturale degli ecosistemi di rigenerarsi. Lo evidenzia il calcolo dell’organizzazione di ricerca internazionale Global Footprint Network. L’uomo si rivela, anno dopo anno, sempre più “vorace” e le risorse naturali, quelle che la Terra è in grado di rigenerare da sola, si esauriscono sempre prima. Lo dimostra il fatto che ogni anno questa giornata ricorre sempre prima, a causa dell’aumento dei consumi mondiali di natura che comprendono frutta e verdura, carne e pesce, acqua e legno. L’anno scorso era stata celebrata l’8 agosto, due anni fa il 13 agosto, nel 2000 a fine settembre. 


Invertire la tendenza, secondo gli attivisti, è possibile e lanciano la campagna #movethedate, per cercare di posticipare l’Overshoot Day. Se riuscissimo a spostare in avanti questa data di 4,5 giorni ogni anno, spiegano, ritorneremmo “in pari” con l’uso di risorse naturali entro il 2050. Ognuno può contribuire con piccole azioni ma servono soluzioni “sistemiche”, dice l’organizzazione: se ad esempio l’umanità dimezzasse le emissioni di anidride carbonica, l’Overshoot Day si sposterebbe in avanti di quasi tre mesi. (da qui).



Il prezioso blog  Persona e comunità ci propone qui alcune riflessioni sul rapporto tra san Francesco e la natura, con riferimento al testo di José Antonio Merino, Francesco d’Assisi e l’ecologia, Ed. Messaggero Padova, 2010. 
H.Marinsky: Francesco predica agli uccelli (foto di R.Rolando)
(Eccone una sintesi:)
Il rapporto di San Francesco con la natura si innesta in una visione dell’uomo e della convivenza sociale responsabile che permette di ripensare – in modo non settoriale - l’odierno “problema ecologico”.
L'umanesimo francescano non propone soluzioni tecniche né politiche, che competono ai rispettivi responsabili, propone invece una coscienza valoriale, improntata alla solidarietà e fraternità cosmica, alla custodia responsabile del creato. Francesco non elaborò mai una teoria sul mondo naturale, ma “visse l'armonia cosmica in modo talmente particolare che poté ispirare una teoria e una visione originale dell'uomo, inteso come cittadino responsabile delle cose e degli esseri della natura”: un modo nuovo di abitare, di essere, di relazionarsi e di vivere. La sua visione del mondo si basa sulla più profonda fede cristiana, per la quale sente, vive e celebra la presenza del Dio della creazione. Il suo ineffabile amore cosmico per tutte le creature di Dio, animate e non, è così grande che le personifica con gli appellativi di fratello e sorella che non esprimono solo una verità cristiana ma anche una dimensione psicologica: incredibile sorprendente delicata relazione affettivo-cosmica dove “tutto costituisce una grandiosa e bella sinfonia” e le singole creature sono “capaci di riconoscere il suo affetto verso di esse e di presentirne l'amore” (…).
H.Marinsky: Francesco predica agli uccelli (foto di R.Rolando)

Ecologia etica: vede la natura come comunità di comunità da proteggere e custodire con le interdipendenze economiche e sociali di uguaglianza e giustizia. Riferendosi a H. Jonas, Merino ci ricorda che la terra non ci appartiene, ma è patrimonio corresponsabile di tutte le generazioni: “l'etica ecologica guarda più al futuro e propone una morale del qui e dopo, perché ci obbliga a pensare alle generazioni future e ad agire di conseguenza”. Ecologia planetaria, non solo locale regionale nazionale e continentale, per l'inestricabile interrelazione degli ecosistemi. Si tratta di un problema cosmico che riguarda tutta l'umanità, che ci obbliga a riconsiderare il significato della globalizzazione, tanto che già si parla di rischio di “terricidio”: “tutto ciò che si fa alla natura ricade inesorabilmente sull'essere umano”, perché il male cosmologico è il riflesso del male antropologico.
L'umanesimo francescano offre qualcosa di profondo: una rinnovata cosmologia in cui la scienza non si contrappone alla dimensione del mistero; una mistica (io partecipo), un'estetica (io sento) del mondo e della vita, un'etica della frugalità e della partecipazione gratuita alternative al consumismo incontrollato e all'egoismo possessivo, una spiritualità che sorge da un sentimento di empatia cosmica e si traduce in comportamento fraterno e di rispetto per tutti gli esseri. Il singolare abitante Francesco invita tutti i concittadini della patria comune a porre in circolazione quattro verbi attivi, solidali e benefici per tutta la creazione: pensare sentire agire fraternizzare ecologicamente.

4 commenti:

  1. Ah, come siamo lontani oggi da questa saggezza!

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    1. Dovremmo davvero avvicinarci a queste prospettive inedite per noi ottusi consumatori terrestri. Non capiamo che è a rischio la nostra salute e la nostra stessa sopravvivenza.

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  2. Risposte
    1. Grazie al vostro blog che offre spunti preziosi. Ricambio saluti cordiali.

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