giovedì 4 ottobre 2018

La legalità comincia dal pane


            Spesso funge da ‘putìa’ un ‘lapone’ bianco, al cui interno sono accatastati  pezzi di pane rimacinato da mezzo chilo ciascuno. Accanto al lapone un uomo – talvolta un ragazzino - che chiede, con tono premuroso, stanco o annoiato, a seconda dei casi: “Quantu nni voli?”. Perché, sebbene molti panifici siano aperti anche nei giorni festivi, alcuni palermitani, la domenica pomeriggio, acquistano il pane per strada, dal rivenditore occasionale. Non facendosi domande sulla concorrenza sleale, sulla mancanza della licenza di vendita, l’assenza di scontrino fiscale; non chiedendosi se il prodotto rispetta le norme igienico-sanitarie e quale farina e quali ingredienti contenga il pane comprato per strada. Come non ci si fa domande quando si acquista la frutta da un qualsiasi venditore improvvisato. Però, se vogliamo essere cittadini davvero ‘svegli’, certe domande dovremmo comunque farcele. E a esse far seguire comportamenti corretti e coerenti. E tutto comincerebbe ad avere un altro sapore …
Maria D’Asaro

4 commenti:

  1. Concordo pienamente con il contenuto del tuo post ma spesso la gente non si pone proprio domande oramai e questo è molto triste oltre ad essere un serio problema.

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    1. @Daniele: hai ragione. La gente dovrebbe innanzitutto ricominciare a pensare ... Buona domenica.

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  2. L'assenza di scontrino fiscale (o di fattura) è una pratica dilagante... Certo il buon cittadino può e deve richiedere, ma la mancanza di controlli rende isolati e donchisciotteschi i comportamenti virtuosi. Questa evasione diffusa, senza alcun argine morale, è davvero una malattia del corpo sociale. Un caro saluto.

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    1. @Rossana: abbiamo bisogno di riscoprire il senso di alcune regole basilari. E di una legalità accompagnata dalla giustizia. Ricambio saluto cordiale. Buona domenica.

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