“Benvenuti a bordo del nuovo treno che collega l’area metropolitana della città di Palermo all’aeroporto Falcone/Borsellino" … E così Maruzza era diventata una habituè della metro, con il suo abbonamento annuale, ipoteca e speranza di vita per i prossimi 365 giorni. Utilizzare la metro per gli spostamenti in città, era per lei una sorta di gioco, di sogno a occhi aperti: immaginava di sentirsi a Londra, Vienna, Milano, Berlino … Certo, a Palermo il treno passava ogni mezz’ora, non ogni 3 minuti come nelle altre città europee.
Ma lei era ormai signora del tempo: con un libro in mano, poteva permettersi il lusso dell’attesa. E poi era felice che i suoi spostamenti non inquinassero ulteriormente il martoriato pianeta. In più, sul treno, i controllori erano tutti giovani, belli e gentili. E tutti i passeggeri avevano con sé il biglietto di viaggio. Rispetto al caos là fuori, quasi un microcosmo felice.
Ma lei era ormai signora del tempo: con un libro in mano, poteva permettersi il lusso dell’attesa. E poi era felice che i suoi spostamenti non inquinassero ulteriormente il martoriato pianeta. In più, sul treno, i controllori erano tutti giovani, belli e gentili. E tutti i passeggeri avevano con sé il biglietto di viaggio. Rispetto al caos là fuori, quasi un microcosmo felice.
Maria D’Asaro
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