domenica 19 luglio 2020

Via D’Amelio, strage che cambiò l’Italia

          Palermo – Tutti i palermitani ricordano dov’erano la domenica pomeriggio del 19 luglio 1992. Chi scrive, si trovava per qualche giorno in vacanza nell’isoletta di Ustica, dove fu raggiunta dalla telefonata angosciata della sorella che diceva: “Maria, il ‘botto’ si è sentito anche qui, alla Stazione centrale: hanno ammazzato con un’autobomba il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta, sotto casa di sua madre …”
Dopo questa notizia, l’azzurro del mare di Ustica perse la sua luce e il rientro in città fu anticipato. 
        Ci sono eventi spartiacque nella storia di un Paese. (continua su il Punto Quotidiano)

Maria D'Asaro, 19.07.2020, il Punto Quotidiano

[Ecco inoltre l'Orazione funebre pronunciata da Antonino Caponnetto ai funerali di Paolo Borsellino il 24 luglio 1992 a Palermo, presente il Presidente della Repubblica Scalfaro]

     Queste sono le parole di un vecchio ex magistrato che e' venuto nello spazio di due mesi due volte a Palermo con il cuore a pezzi a portare l'ultimo saluto ai suoi figli, fratelli e amici con i quali ho diviso anni di lavoro di sacrificio di gioia, anche di amarezza. Soltanto poche parole per un ricordo, per un doveroso atto di contrizione che poi vi diro' e per una preghiera laica ma fervente.
Il ricordo e' per l'amico Paolo, per la sua generosita', per la sua umanita', per il coraggio con cui ha affrontato la vita e con cui e' andato incontro alla morte annunciata, per la sua radicata fede cattolica, per il suo amore immenso portato alla famiglia e agli amici tutti. Era un dono naturale che Paolo aveva, di spargere attorno a se' amore. Mi ricordo ancora il suo appassionato e incessante lavoro, divenuto frenetico negli ultimi tempi, quasi che egli sentisse incombere la fine. Ognuno di noi e non solo lo Stato gli e' debitore; ad ognuno di noi egli ha donato qualcosa di prezioso e di raro che tutti conserveremo in fondo al cuore, e a me in particolare mancheranno terribilmente quelle sue telefonate che invariabilmente concludeva con le parole: "Ti voglio bene Antonio" ed io replicavo "Anche io ti voglio bene Paolo".
     C'e' un altro peso che ancora mi opprime ed e' il rimorso per quell'attimo di sconforto e di debolezza da cui sono stato colto dopo avere posato l'ultimo bacio sul viso ormai gelido, ma ancora sereno, di Paolo. Nessuno di noi, e io meno di chiunque altro, puo' dire che ormai tutto e' finito.
Pensavo in quel momento di desistere dalla lotta contro la delinquenza mafiosa, mi sembrava che con la morte dell'amico fraterno tutto fosse finito. Ma in un momento simile, in un momento come questo coltivare un pensiero del genere, e me ne sono subito convinto, equivale a tradire la memoria di Paolo come pure quella di Giovanni e di Francesca.
     In questi pochi giorni di dolore trascorsi a Palermo che io vi confesso non vorrei lasciare piu', ho sentito in gran parte della popolazione la voglia di liberarsi da questa barbara e sanguinosa oppressione che ne cancella i diritti piu' elementari e ne vanifica la speranza di rinascita. E da qui nasce la mia preghiera dicevo laica ma fervente e la rivolgo a te, presidente, che da tanto tempo mi onori della tua amicizia, che e' stata sempre ricambiata con ammirazione infinita. La gente di Palermo e dell'intera Sicilia, ti ama presidente, ti rispetta, e soprattutto ha fiducia nella tua saggezza e nella tua fermezza. Paolo e' morto servendo lo Stato in cui credeva cosi' come prima di lui Giovanni e Francesca. 
    Ma ora questo stesso Stato che essi hanno servito fino al sacrificio, deve dimostrare di essere veramente presente in tutte le sue articolazioni, sia con la sua forza sia con i suoi servizi. E' giunto il tempo, mi sembra, delle grandi decisioni e delle scelte di fondo, non e' piu' l'ora delle collusioni degli attendismi dei compromessi e delle furberie, e dovranno essere, presidente, dovranno essere uomini credibili, onesti, dai politici ai magistrati, a gestire con le tue illuminate direttive questa fase necessaria di rinascita morale: e' questo a mio avviso il primo e fondamentale problema preliminare ad una vera e decisa lotta alla barbarie mafiosa. Io ho apprezzato le tue parole, noi tutti le abbiamo apprezzate, le tue parole molto ferme al Csm dove hai parlato di una nuova rinascita che e' quella che noi tutti aspettiamo, e laddove anche con la fermezza che ti conosco hai giustamente condannato, censurato, quegli errori che hanno condotto martedi' pomeriggio a disordini che altrimenti non sarebbero accaduti perche' nessuno voleva che accadessero.

     Solo cosi' attraverso questa rigenerazione collettiva, questa rinascita morale, non resteranno inutili i sacrifici di Giovanni, di Francesca, di Paolo e di otto agenti di servizio. Anche a quegli agenti che hanno seguito i loro protetti fino alla morte va il nostro pensiero, la nostra riconoscenza, il nostro tributo di ammirazione. Tra i tanti fiori che ho visto in questi giorni lasciati da persone che spesso non firmavano nemmeno il biglietto come e' stato in questo caso, ho visto un bellissimo lilium, splendido fiore il lilium, e sotto c'erano queste poche parole senza firma: "Un solo grande fiore per un solo grande uomo solo". Mi ha colpito, presidente, questa frase che mi e' rimasta nel cuore e credo che mi rimarra' per sempre.
    Ma io vorrei dire a questo grande uomo, diletto amico, che non e' solo, che accanto a lui batte il cuore di tutta Palermo, batte il cuore dei familiari, degli amici, di tutta la Nazione. Caro Paolo, la lotta che hai sostenuto fino al sacrificio dovra' diventare e diventera' la lotta di ciascuno di noi, questa e' una promessa che ti faccio solenne come un giuramento.

12 commenti:

  1. Non sapremo mai la verità, come di altri gravi fatti avvenuti in italia, e quando non si sa la verità, vuol dire che putroppo qualcuno di cui non si può fare il nome, ne è coinvolto....

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    1. @Stafanover: hai ragione, la mancanza di verità e giustizia per queste - e altre - gravissime stragi ci fa soffrire anche perchè, forse, potrebbe esservi implicato qualche pezzo corrotto dello Stato...

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  2. Grazie per questa ricostruzione dei fatti, coinvolta e coinvolgente, che aiuta a ricordare in modo autentico, non retorico.

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    1. @Rossana: un abbraccio affettuoso, da questa terra così martoriata...

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  3. Da palermitano sono attraversato da un disagio profondo nel leggerti, ricordo con lucidità tutto.I palermitani possono dire altrettanto? Ho qualche dubbio.L'orazione funebre di Caponnetto è terribile, un de profundis alla speranza di risalire alla luce di una coscienza civile degna di una regione e di una città al centro del Mediterraneo. Hai intitolato il tuo post "Via D’Amelio, strage che cambiò l’Italia",io non credo che qualcosa sia cambiato realmente sia oltre lo stretto che in Sicilia...Orlando è il nostro sindaco, abbiamo memoria troppo corta, rimuoviamo...Non è cambiato granchè. Mi dispiace.

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    1. @Vincenzo: grazie per la visita e per il commento. Anche se mi sforzo di credere in una rinascita, condivido in parte i tuoi dubbi. Un saluto cordiale.
      P.s. Il titolo al pezzo è stato dato dal giornale con cui collaboro. Io avevo proposto questo titolo: "Strage di via D'Amelio,ventotto anni dopo".

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  4. Borsellino e Falcone, due esempi di rettitudine e fiera determinazione nella lotta alla mafia, ma soprattutto due uomini veri fatti di coraggio, ma anche di timori, di purezza d'animo e di profondo senso di giustizia. Due fari che nonostante i ripetuti tentativi di affievolire, restano luminosissimi avendo tracciato ed indicato la strada da seguire per combattere questa piaga, anche per tutti coloro che sono venuti dopo di loro.

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  5. @Daniele: concordo su ogni tua parola. Buona settimana.

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  6. Me lo ricordo bene quel maledetto giorno. Una cappa di malefica oscurità sembrò calare sulla nostra nazione e gli ultimi recenti casi di scarcerazione dei boss mafiosi sembrano una beffa, come una presa in giro per tutto il dolore causato da quegli attentati. Falcone e Borsellino e tutti gli uomini morti a causa della mafia. Eroi. Ma in Italia che valore ha l'eroismo di pochi confronto alla vigliaccheria di molti? Ciao Maria e grazie per il post.

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    1. @Vivi: grazie a te per il commento accorato. Buon tutto e a presto.

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  7. sono passati 28 anni ma mi ricordo nitidamente come seppi della notizia.....

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    1. @Francesco: ciao e grazie della visita. Certi momenti della nostra triste storia italiana si legano indissolubilmente al nostro ricordo...

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