giovedì 16 luglio 2020

Il silenzio delle piante

La conoscenza unilaterale tra voi e me
si sviluppa abbastanza bene.

So cosa sono foglia, petalo, spiga, stelo, pigna,
e cosa vi accade in aprile, e cosa in dicembre.

Benché la mia curiosità non sia reciproca,
su alcune di voi mi chino apposta,
e verso altre alzo il capo.

Ho dei nomi da darvi:
acero, bardana, epatica,
erica, ginepro, vischio, nontiscordardimé,
ma voi per me non ne avete nessuno.

Viaggiamo insieme.
E quando si viaggia insieme si conversa,
ci si scambiano osservazioni almeno sul tempo,
o sulle stazioni superate in velocità.

Non mancherebbero argomenti, molto ci unisce.
La stessa stella ci tiene nella sua portata.
Gettiamo ombre basate sulle stesse leggi.
Cerchiamo di sapere qualcosa, ognuno a suo modo,
e ciò che non sappiamo, anch’esso ci accomuna.

lo spiegherò come posso, ma voi chiedete:
che significa guardare con gli occhi,
perché mi batte il cuore
e perché il mio corpo non ha radici.

Ma come rispondere a domande non fatte,
se per giunta si è qualcuno
che per voi è a tal punto nessuno.

Cespugli, boschetti, prati e giuncheti –
tutto ciò che vi dico è un monologo
e non siete voi che lo ascoltate.

Parlare con voi è necessario e impossibile.
Urgente in questa vita frettolosa
e rimandato a mai.

Wislawa Szymborska, traduzione di Pietro Marchesani
 (La gioia di scrivere, tutte le poesie - Adelphi Editore)











6 commenti:

  1. Cosa aggiungere. è sempre un piacere leggere le sue poesie.

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    1. @Daniele: sono contenta del comune, immenso apprezzamento verso le poesie di Wislawa.

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  2. Straordinaria, come le tue foto che ne esaltano la semplice e vera bellezza...
    Sereno fine settimana. Baci

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    1. @Santa: grande Wislawa... E' un piacere sentirti. Un abbraccio affettuoso e buona domenica.

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