Nostra signora prende la metro, ora che i contagi sono sotto la soglia di guardia. Sperando che l’esultanza per la vittoria degli azzurri e il ‘liberi tutti’ non portino nuove chiusure.
Una sera, in metro, una ragazza la guarda e le chiede: - Scusi, ma lei è un’insegnante? - Nostra signora risponde di sì. – E per caso insegna o insegnava alla…? – Si. – Ecco, lo sapevo! Io frequentavo il corso A. Lei non era nella mia classe, ma me la ricordo bene. L’ho riconosciuta, subito. Era sempre in giro, lei. - Mi occupavo di ragazzi che frequentavano poco. – Vero! Che bella scuola! E ho un bel ricordo di lei. - Intanto la metro si ferma ed entrambe scendiamo.
Le auguro buon tutto. Lei ricambia il sorriso e se ne va. Nostra signora è assai contenta di essere riconosciuta per strada, anche se non è Madonna, ma solo una sua stonata coetanea...
Quando insegni lasci una parte di te, spesso una bellissima parte di te.
RispondiEliminaE se ti riconoscono anni e anni dopo, vuol dire che la passione del tuo lavoro ha prevalso sul semplice dovere.
Io ricorderò sempre il mio maestro elementare. Sempre.
Chi insegna impiega bene la sua vita e viene apprezzata da persone che prima erano suoi alunni.
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