Continuate, di grazia, a separare vetro e cartone
A impedire che la lattuga marcisca in dispensa
A curare le unghia incarnite di vostro nonno
A pulire il grembiulino della vostra bambina
Ostinatevi a sorridere alla commessa sgarbata
A ignorare chi vi sorpassa nella fila di auto
A sgombrare dai rifiuti il vostro marciapiede
A insegnare la nota giusta a chi è duro d’orecchio
Ci si stancherà, prima o poi, di fare la guerra
Si tornerà ad abbracciarsi, nel letto di rami
Mostrerete allora l’orto curato
La cocciniglia assente dai vostri gerani.
Ma se indugiate al sospetto di una Storia senza lieto fine,
State certi che l’universo manterrà la sua temperatura -
2,72548 gradi sopra lo zero assoluto -
anche in vostra probabile assenza.
Avete dunque l’ardire di fare ancora qualcosa?
Cambiate sì l’acqua ai fiori, lavate pure pavimenti e piastrelle
Seppure con parsimonia e giudizio
Sorridete sempre alle vostre creature
Mandate a dire all’Imperatore
Che il vostro cuore vi impedisce di lucidare cannoni.
Maria D’Asaro Dillo con parole tue
Cercavo una poetessa per la meditazione di domani, una poetessa che mi raccontasse la tenacia della vita, il valore della resistenza, l'importanza del gesto più semplice per costruire la pace. L'ho trovata!!!
RispondiEliminacasaequitaebellezza: toccata e commossa. Un abbraccio forte forte.
EliminaSpero ci si stancherà...ma ho paura..
RispondiElimina@Franco: condivido auspicio e timore...
EliminaHai descritto la normalità vestendola a festa. Brava Maria.
RispondiEliminaCredo che la pace tornerà ma non sarà mai apprezzata quanto lo è in tempo di guerre dove le morti non sono un freddo numero ma una miriade di lutti.
@Sari: grazie di cuore del tuo assai generoso apprezzamento. Si spera contro ogni evidenza che le carneficine abbiano termine...
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