Invece del ritorno dei ricordi
al momento di morire
mi prenoto il ritorno
degli oggetti smarriti.
mi prenoto il ritorno
degli oggetti smarriti.
Da finestre, porte – ecco ombrelli,
valigia, guanti, cappotto,
perché io possa dire:
Che me ne faccio?
Spille, questo e quel pettine,
una rosa di carta, uno spago,
perché io possa dire:
Non rimpiango nulla.
Ovunque tu sia, o chiave,
cerca di arrivare in tempo,
perché io possa dire:
C’è ruggine, mia cara, ruggine.
Cadrà una nube di certificati,
permessi, moduli,
perché io possa dire:
Tramonta il sole.
Orologio, riemergi dal fiume,
lasciati prendere in mano,
perché io possa dire:
Tu fingi l’ora.
Salterà fuori anche il palloncino
portato via dal vento,
perchè io possa dire:
Qui non ci sono bambini.
Vola via per la finestra aperta,
vola via nel vasto mondo,
che qualcuno gridi: Oh!
perché io possa piangere.
Wislawa Szymborska: La gioia di scrivere, tutte le poesie (1945-2009),
a cura di Pietro Marchesani, pag. 81, Adelphi, Milano
Che bella questa poesia!
RispondiElimina@Ester: Wislawa ha davvero meritato appieno il Nobel... un caro saluto e buona giornata.
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