Mi chiedo se la distrazione e l’incuria che alcuni palermitani mostrano per piante e alberi non derivi anche dall’ignoranza per i loro nomi. “Disegna un albero" - ci viene richiesto da bambini – e non “Disegna un platano, un ulivo, una sterculia”…
Pochi sanno che gli alberi hanno un nome e un cognome, proprio come uomini e donne. Appartengono a una famiglia (da cui traggono il cognome) - quella dei Pini, delle Mimose, degli Olmi, delle Betulle… - all’interno della quale hanno una loro specificità (ecco il nome): sig. Pino Cembro, sig. Pino Nero, sig.a Albizia Julibrissin Mimosa, sig. Acero Campestre, sig. Acero Palmato, sig.a Acacia Dealbata Mimosa, …
Non abbiamo forse uno sguardo, un riguardo diverso verso chi conosciamo per nome? Forse, quando li conosceremo e li chiameremo per nome, cominceremo a considerare gli alberi Cosa nostra. O, a scanso di equivoci, nostri fratelli minori. O maggiori, viste le dimensioni.
Maria D'Asaro, “Centonove” del 10.10.2008
Dai, non potevo non lasciare il primo commento e non condividere il pezzo!!
RispondiEliminajjj
Condivido anch'io volentieri, a distanza di anni dalla pubblicazione del post, perché penso che pochi abbiano la tua sensibilità verso ciò che li circonda. Inoltre volevo farti i complimenti per lo stile sobrio e minimalista del tuo blog, che lo rende rilassante e gradevolissimo alla lettura. Ci sentiremo ancora, (se ti va). Ciao
RispondiElimina@dr.Peter: lo sai che questo commento l'ho letto forse un mese o due dopo il 23 luglio?!
RispondiEliminaDa allora, in effetti, ci siamo sentiti ancora. Abbastanza! Potenza del blog!
Buona domenica. Qui piove. Ma va bene lo stesso!
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RispondiEliminaDelizioso il restyling dei tuoi Mari: vigoroso, delicato, elegante. I suoi 3 anni e mezzo li porta proprio bene ;-) Buona Domenica, Maruzza.
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