“L'inferno
dei viventi non è qualcosa che sara’; se ce n'e’ uno, e’ quello che e’ gia’
qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due
modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare
l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo piu’. Il secondo e’
rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper
riconoscere chi e che cosa, in mezzo all'inferno, non e’ inferno, e farlo durare,
e dargli spazio.”
Italo Calvino, Le città invisibili, 1972, Einaudi, Torino
Calvino è un autore straordinario e spesso sottovalutato; questa citazione dimostra la sua grandezza. E' vero, è difficile trovare chi e che cosa non è inferno, è difficile dargli spazio... ma finché ci proveremo, avremo speranza di ritagliarci qualche piccolo angolo di paradiso. Leggere i suoi libri è uno di questi angoli, per esempio :-)
RispondiEliminaIn giorni come questo in cui parlano tutti e c'è troppa confusione preferisco tacere. Ma se non ci salviamo da soli non ci salverà nessuno.
RispondiEliminaPensa che proprio oggi parlavo d'inferno sulla Terra con un'amica via mail, banalmente a proposito dei risultati elettorali.
RispondiEliminaIo cerco da sempre i miei angeli nell'inferno quotidiano, e uno di questi sei tu, Maruzza :-)
@Vele: condivido con te l'amore per Calvino. Anch'io, quando leggo le sue pagine, viaggio in una dimensione "paradisiaca"!
RispondiElimina@Silvia: Meno male che ancora, anche in Italia, c'è qualche testa pensante. Hai ragione: intanto dobbiamo tentare da salvarci da soli. Senza cercare padrini e padroni.
@curly: se fossi più giovane, penserei di lasciarlo, questo paese. Provo una nausea infinita. Grazie della tua considerazione affettuosa. Un abbraccio forte forte.
Ciao Maria, leggo il tuo post dopo diversi giorni (ero fuori combattimento per via dell'influenza). In questi giorni post elettorali provo una sensazione strana e doppia: vertigine nauseabonda da una parte e, contemporaneamente, una strana frizzante energia che mi tiene dritta. E' come se in questo momento si fosse accesa non solo la voglia, ma anche la necessità improrogabile, di quella paziente e fine distinzione quotidiana tra ciò che è inferno e ciò che non lo è. Più di prima, molto di più.
RispondiElimina@Louise: credo di intuire quello che provi. E' come se fossimo stati tutti richiamati a un supplemento di attenzione consapevole che ci permetta di esprimere il nostro fondamento più autentico. Grazie per l'attenzione. Speriamo bene!
RispondiElimina