Dopo il 1992, annus horribilis in cui furono uccisi i magistrati Falcone, Morvillo e Borsellino e le persone delle scorte, Palermo ebbe un moto di ribellione corale: la scuola s’impegnò nel promuovere la reazione dei cittadini alla barbarie mafiosa. Nacque così “Adotta un monumento”: il progetto di presidiare vestigia significative della città, come segno della volontà collettiva di cura e controllo del territorio. Dopo vent’anni, l’iniziativa andrebbe incrementata e “rinverdita”: le scuole, oltre che i monumenti, potrebbero adottare anche un negozio che non paga il “pizzo” e uno spazio verde da tenere pulito. Che bello, se nel 2014 adottassimo 20 giardini e altrettanti negozi pizzo/free ... Qualcuno potrebbe sorridere, con disincanto. Ma, come ci insegna Rosa Park, che l’1 dicembre 1955 rifiutò di cedere il posto a un bianco sull’autobus e diede l’avvio negli U.S.A. alla lotta contro la segregazione dei neri, le vere rivoluzioni nascono spesso da piccoli gesti.
Maria D’Asaro (“Centonove”, n.45 del 29.11.2013)
L'ultima volta che sono stata a Palermo, qualche anno fa, sono rimasta piacevolmente sorpresa dalla quantità di bar e negozi con l'adesivo "pizzo-free". Qualcosa è già cambiato!
RispondiElimina«Nessuna questione è gravosamente spinosa, se si guarda ai petali della rosa». Oscar Wilde. (Bugia, questa è mia :-) Forza Palermo!
RispondiElimina@Silvia: è vero, qualcosa è cambiato, grazie all'impegno di tanti cittadini eroici, onesti e volenterosi. Ma vorrei che il cambiamento fosse più esteso, profondo e duraturo. Buona domenica pre-natalizia! Un abbraccio.
RispondiElimina@DOC: bella la citazione di RiccarDOC. Davvero da Oscar ... Forza Palermo e forza soprattutto ai cittadini onesti e volenterosi che cercano di cambiarla in meglio. Buona domenica. Un abbraccio.