martedì 28 gennaio 2014

Buon sangue non mente ...

        Di Vittorio Emanuele Giuntella conoscevo vagamente il nome, come studioso dell’Illuminismo. Del figlio Paolo, giornalista, apprezzavo i servizi per stile e sostanza. Ecco alcune notizie biografiche sui due (tratte per Giuntella/padre dal quotidiano telematico “Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino”, n.531 del 28/1/2014; per Giuntella/figlio da Wikipedia).
Vittorio Emanuele Giuntella
“Vittorio Emanuele Giuntella (1913 - 1996) e' uno dei grandi maestri di vita e testimoni della dignita' umana del Novecento. Ufficiale degli alpini, dopo l'8 settembre rifiutò di porsi al servizio dei nazisti e fu internato in lager. Docente di Storia dell' Età dell'Illuminismo all'Università di Roma, ha formato generazioni di studenti all'amore per il sapere e per l'umanità, al rigore intellettuale e morale, all'impegno culturale e civile. Fondatore dell'Opera Nomadi ed impegnato in numerose iniziative di solidarietà,  ha sempre difeso i diritti di tutti gli esseri umani. Ha scritto saggi di incomparabile profondità, la cui lettura rende migliori (Il nazismo e i Lager, Edizioni Studium, Roma 1979). E' stato un uomo coraggioso e generoso, un luminoso esempio di amore per la verità, un autentico maestro di nonviolenza.”
Paolo Giuntella ( 1946 –2008) è stato un giornalista e scrittore italiano. Figlio del professor Vittorio Emanuele, dal 1999 fin quasi alla morte è stato l'inviato del TG1 al seguito del presidente della Repubblica. Fin da giovane si è impegnato nell'associazionismo cattolico, nella FUCI, e nello scautismo.
Nel 1966 fu tra gli "Angeli del Fango", i volontari, fra i quali molti scout, che scavarono senza sosta per soccorrere Firenze e i suoi cittadini colpiti dall'alluvione. Nel 1979 fonda La Rosa Bianca, un'associazione cattolica orientata a sinistra il cui nome s'ispira a quello dell'associazione di giovani cattolici e protestanti oppositori del nazismo.  
Già capo della terza pagina de Il Mattino, passato in RAI ha coordinato TV7, per poi divenire caporedattore di Speciale TG1, e in seguito corsivista televisivo e  inviato speciale in Irlanda, Albania, nelle zone colpite dal terremoto in Umbria e Marche del 1997 e in Kosovo, dove è stato menzionato al merito dall'ambasciatore italiano per aver salvato la vita di un disabile rimasto in un'abitazione incendiata,  disabile che per motivi etnici non veniva soccorso dai vicini. Morì a Roma il 22 maggio 2008 dopo una lunga malattia, che non gli ha impedito di lavorare fino a 10 giorni prima di morire. 

3 commenti:

  1. si grazie tutto bene ,
    sono assente per stanchezza , ho creato il blog per condividere con altri problematiche in generale .....poi vedo blog che spiegano come fare 2 uova al tegamino (per carità ognuno è libero di fare quello che vuole ) allora mi sono detto - ma che ci stò a fare qui ?

    mi piace quello che posti nel tuo blog

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  2. Brava Maruzza, che continui a segnalare questi personaggi bellissimi perché non cadano nell'oblio.

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  3. @valerio: grazie di questo segno di vita e dell'apprezzamento dei miei post. Tieni duro col tuo blog!
    @Silvia: grazie della condivisione. Buon fine settimana.

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