Nelle pagine finali del libro, Grecchi ci lascia con un po’ di amaro in bocca. Ci ripete che la felicità è la condizione che consegue da una armonica realizzazione dell’essenza dell’uomo, creatura razionale, morale e simbolica. Ci avverte però che due sono le condizioni che ne ostacolano la realizzazione, una strutturale ed una contingente. La prima è costituita da un eccessivo timore della morte; la seconda dalle attuali modalità sociali. (…) Mentre alla causa strutturale è possibile trovare rimedio grazie ad adeguate modalità di pensiero e di vita, alla causa contingente è assai più difficile trovare rimedio poiché lo si può fare compiutamente solo riuscendo a mutare le modalità di funzionamento del mondo.
Come se non bastasse, Grecchi aggiunge che l’infelicità è la condizione originaria di ogni uomo sia per motivi esistenziali che ontologici. I motivi esistenziali sono costituiti essenzialmente dal fatto che l’uomo si trova gettato su questa terra, senza aver potuto in merito prendere alcuna decisione (…) I motivi ontologici della infelicità sono invece costituiti dal fatto che la felicità è una condizione di armonica compiutezza, frutto di un percorso di conoscenza e di vita di cui le persone originariamente sono inconsapevoli ed incapaci.
Dopo questa doccia fredda, l’autore continua comunque a sostenere che la felicità rappresenta il necessario fine di ogni uomo e che la filosofia ci è di aiuto per conseguirla. Più calda e consolante la correlazione tra amore e felicità: assieme a Platone ed Aristotele, Grecchi rimarca la stretta connessione tra felicità individuale e collettiva: non si può essere compiutamente felici quando le modalità sociali, intorno a noi, creano un vuoto di umanità così agghiacciante, lasciando nella sofferenza più atroce … miliardi di persone (…) Finché non sentiremo ogni uomo come fratello, non saremo in gradi di assaporare realmente la condizione sublime della felicità.
E quindi, in conclusione: gli uomini si sentono felici (…) solo quando sono accolti ed amati da una o più persone, e sentono al contempo naturale comportarsi nella medesima maniera nei loro confronti.
Rifugio (Antonia Pozzi)
Nebbie. E il tonfo dei sassi
dentro i canali. Voci d’acqua
giù dai nevai nella notte.
Tu stendi una coperta per me
sul pagliericcio:
con le mani dure
me l’avvolgi alle spalle, lievemente,
che non mi prenda
il freddo.
Io penso
al grande mistero che vive
in te, oltre il tuo piano
gesto; al senso
di questa nostra fratellanza umana
senza parole, tra le immense rocce
dei monti.
E forse ci sono più stelle
e segreti e insondabili vie
tra noi, nel silenzio,
che in tutto il cielo disteso
al di la della nebbia.
Il volume del canto
RispondiEliminaSono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprile le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.
Alda Merini
Grazie, Maria, per le tue sintesi del libro di Luca Grecchi e per la recensione che ti accingi a scrivere.
RispondiEliminati ascolto sempre attentamente; la tua proposizione sul tema della Felicità di Luca Grecchi è puntuale come sappiamo, resta sul piano della teoria bene argomentata; la Felicità nella pratica della vita è ostaggio di soluzioni inarrivabili. Mi piace la svolta che hai preso, complimenti e auguri pasqualini Maria Ales
RispondiElimina@Pippi: grazie della riproposizione di questa splendida poesia di Alda Merini. Buona settimana! Cosmoabbracci davvero affettuosi.
RispondiElimina@Augusto: ogni traccia della tua presenza nel blog mi onora e commuove. Invierò a fine mese a "Centonove" la recensione. A presto, un abbraccio.
@Maria Ales: che "prio" il tuo commento! Grazie del tuo apprezzamento affettuoso. Ti assicuro che, col cuore e la mente, sono con voi alle "cenette". Ricambio cordialmente gli auguri pasqualini. Un abbraccio sentito.
La felicità di Luca è una fonte limpida e rivelatrice; Franco ne soppesa le dimensioni, Antonella va oltre: ci assolve e ci dissolve. I tuoi Mari mi rigenerano, cara Maruzza, anche quando fuori piove.
RispondiElimina@DOC: Grazie della tua attenzione, affettuosa e speciale. Grazie di esistere: come blogger e non solo! Un abbraccio.
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