L’avrò incontrata quattro volte ... forse anche di più. Colloqui pieni di pathos e sostanza. Perché la storia di suo figlio era speciale. Come speciale, accidentato e complesso era stato il suo inserimento scolastico, costellato da una bocciatura in seconda media, voluta anche da lei.
Lei era la madre di Francesco, nome fittizio per la salvaguardia della privacy. Una madre dolente e coraggiosa insieme, acciaccata ma sempre presente, con dubbi e rimorsi, ma determinata a svolgere con serena fermezza il suo ruolo materno. La signora non era affatto ricca. E aveva vari problemi di salute. Una volta, durante un colloquio, l’ho sentita parecchio giù, persino un tantino depressa. L’ho invitata a rifare la tintura ai capelli. – Me lo dice anche mio figlio – ammise con un mezzo sorriso. Qualche tempo dopo, l’ho rivista, con i capelli colorati e l’aria più curata.
Ieri sono andata al suo funerale, con i compagni del figlio, ormai in terza media. Francesco non c’era. Era troppo straziato. Non so di che colore avesse adesso i capelli, la signora. Il suo cuore è rimasto comunque di un rosso acceso, pieno di amore per quel suo ragazzino speciale. Che avrà diritto, a scuola, a un supplemento di cura, adesso che sua madre potrà accarezzarlo solo da molto lontano.
Deve essere stata una grande persona, se nonostante i problemi di salute continuava a seguire con così tanta cura il figlio...
RispondiElimina@Vele: davvero una bella persona. Non posso raccontarne la storia per rispetto della privacy.
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