venerdì 25 gennaio 2019

Giulio Regeni: giustizia per un figlio di madre

Giulio con mamma Paola
             Quello che colpisce, di mamma Paola e di papà Claudio, è la composta fermezza del loro dolore.
           Paola va avanti, nonostante “Tutte le notti torni alla mia mente un'immagine di Giulio che sovrappongo a quella di lui felice e sorridente. Sul volto del cadavere di mio figlio ho visto tutto il male del mondo. L'unica cosa che ho ritrovato di Giulio è stata la punta del suo naso. Mai avrei immaginato di riconoscerlo da quel dettaglio".
        Papà Claudio ci ha raccontato che l'impegno sociale del figlio è iniziato come sindaco del governo dei giovani di Fiumicello, quando aveva solo 12 anni. A 17 si è recato in New Mexico per studiare al Collegio del Mondo Unito, dove ha vissuto con coetanei di 80 nazioni del mondo. Successivamente si è recato in Inghilterra, ha studiato l'arabo ed ha vissuto per un anno al Cairo per conoscere a fondo la cultura egiziana:  “Giulio era un ragazzo del mondo". (da qui)

      Ci manca da tre anni, Giulio Regeni, orribilmente ucciso in Egitto, tra fine gennaio e inizio febbraio 2016. Con lui, ci mancano verità e giustizia sul suo assassinio. 
      Se fossi sua madre, chiederei che, per protesta, nessun figlio di madre andasse a studiare in Egitto. 
     E che nessuno  vi  passasse le vacanze, finché il governo egiziano non riconoscerà  le sue responsabilità e non chiederà  scusa per questo figlio di madre sottratto al suo futuro e ai suoi affetti. E all’Italia intera.

2 commenti:

  1. È una vicenda assurda e straziante. Un ragazzo i cui occhi sprigionavano bellezza, bontà e gioia di vivere.
    Maledetti i suoi assassini e mandanti e tutti coloro che coprono la verità.

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