martedì 19 marzo 2019

Cara Maria

Cara Maria,
                    ricordo dove eri seduta, in quella prima media, sezione D,  dell’anno scolastico 1996/7: eri al secondo banco, nella fila a destra dell’aula. Eravate in tanti, in quella prima a tempo normale dove insegnavo solo Italiano, perché il grosso delle ore le avevo in III.
Non eri  la più brava in classe, ma studiavi con diligenza. Ricordo i tuoi grandi occhi neri, la tua voglia di esserci sempre e comunque, la tua correttezza e il tuo grande senso di giustizia. 
Poi, l’anno dopo, ho lasciato con rammarico te e la tua classe perché  sono diventata  la psicopedagogista della scuola.
Ti ho ritrovato qualche anno fa, in qualità di zia di Gabriele, il mio caro alunno che ha preso la licenza media due anni fa. Da lui e da sua madre, tua sorella, ho saputo che eri gravemente ammalata.
Ho sperato con tutto il cuore che ce la potessi fare. 
E invece, tre giorni fa, mentre ero a Siracusa, ho appreso da FB che la tua anima era volata via …
Mi dispiace un casino. 
Mi dispiace per te, per i tuoi familiari, per Gabriele … 
Ti abbraccio forte forte, come avrei voluto fare quando eri viva. 
Vivrai sempre nel mio cuore, carissima Maria.

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