“Crisci ranni” è il nome di un antico rito, diffuso in molte città del Sud, in cui - al suono delle campane che la domenica di Pasqua annunciano la resurrezione di Gesù - i genitori lanciano in alto i figli augurando loro di “crescere grandi”, cioè sani, buoni e ‘santi’.
Questa tradizione, particolarmente sentita nella cittadina di Modica (cittadina in provincia di Ragusa), ha dato il nome a un ‘cantiere educativo’, avviato in un’area abbandonata della città già nove anni fa e stilato proprio il 15 settembre 2010, in ricordo del martirio di don Pino Puglisi. Il progetto è nato col supporto della Caritas diocesana, della Cooperativa don Puglisi e di altre associazioni di volontariato del territorio; anche il Comune di Modica ha dato il suo contributo, ristrutturando i locali dove si svolgono le attività e concedendo l’area in comodato gratuito.
Nel cantiere educativo si aiutano i ragazzi dei quartieri vicini a fare i compiti, a imparare le regole della convivenza e del rispetto degli altri attraverso lo sport, si invitano i bambini a giocare e divertirsi insieme e a sperimentare la creatività. Vengono realizzati anche orti sociali per far favorire l’incontro tra le generazioni e sperimentare e potenziare l’attenzione alla natura e ai suoi ritmi; è stato poi attivato lo scambio di prodotti biologici e a chilometro zero attraverso i gruppi di acquisto solidale e di consumo critico. I momenti ludici e di socialità si intensificano soprattutto in primavera e in estate, con i tornei, i giochi e il “Grest”.
Il cantiere “Crisci ranni” si propone di favorire e incrementare ogni forma di cittadinanza attiva per costruire una politica sociale non legata solo all’erogazione di servizi, ma al progetto di una città solidale ed inclusiva.
“Nel cammino che ‘Crisci ranni’ propone c’è lo spessore dell’educare – ha dichiarato a tal proposito il professore Maurilio Assenza – l’educare come arte paziente, sommersa, che fa crescere la città. La presenza degli insegnanti ricorda che c’è anche un accompagnare la città da parte di tanti che, nel silenzio, fanno crescere le nuove generazioni”.
Ogni anno, un sabato dopo Pasqua – quest’anno la data scelta è sabato 4 maggio – si celebra una grande festa cittadina, con al centro la ripresa del rito e il desiderio di incontrarsi per rinnovare cammini di fraternità e di accoglienza, pur nel rispetto delle varie diversità. Perché – sostengono i volontari di “Crisci ranni” - le città non sono solo cumuli di pietre, ma hanno un’anima, che va nutrita e curata. Infatti, come è scritto nel patto educativo: “Ci sta a cuore la nostra città (…) vorremmo per essa la misura dello sguardo dei genitori che hanno cura dei propri figli, dello sguardo attento degli altri, dello sguardo memore delle grandi tradizioni del passato, vigile sui problemi del presente, fiducioso e responsabile per il futuro comune”.
E, come non si stancava di ripetere don Pino Puglisi: “Se ognuno fa qualcosa, insieme possiamo fare molto”.
Maria D'Asaro, il Punto Quotidiano, 21.04.2019
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