Picasso: Vecchio cieco e ragazzo (1913) - Mosca |
Se c’è un alunno che non si dimentica mai, è l’alunno perduto: quello che non si è riusciti a promuovere.
La referente alla dispersione scolastica ha poi in testa e nel cuore anche i ragazzi dispersi, quelli che hanno abbandonato la scuola. Uno le aveva donato il disegno di un cavallo, prima di eclissarsi in chissà quali percorsi; una le sorrideva spesso, ma diceva di no con lo sguardo; uno preferiva andare a vendere i fiori al cimitero e chiedere la mancia a chi posteggiava; c’era poi chi, in presidenza, le aveva augurato di “ittari sangu di tutti i pirtusa”. Quest’anno né lei, né l’assistente sociale, nè il giudice minorile sono riusciti a riportare a scuola G., che ora nel quartiere fa le “impennate”, con un motorino rosso e senza casco. Alla prof. non rimane che pregare per lui: perché, per strada o nella vita, non si faccia male …
Maria D’Asaro
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RispondiEliminaE una questione molto seria quella di questi ragazzi che abbandonano la scuola e preferiscono la strada e comprendo lo stato d'animo di chi se ne è occupato che con la propria sensibilità sente che avrebbe voluto fare di più pur sapendo in cuor suo che di più non si poteva fare
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