mercoledì 27 aprile 2022

Alla ricerca del fratello perduto

Matisse: La danza (1909)
    Sarebbe stato più grande di lei di due anni. 
Si sarebbe forse dato delle arie da fratello maggiore? Sarebbe stato burbero e sulle sue? O affettuoso e protettivo? Gli sarebbero piaciute la musica, le canzoni e la contabilità, come a mamma, o avrebbe prediletto storia, politica e impegno sociale come papà? 
      Giuseppe - questo il suo nome - sicuramente sarebbe diventato più alto e più bello di Maruzza, perché somigliava alla loro mamma. Sua madre le diceva che era proprio un bel bambino, dai lineamenti delicati e perfetti.
     Peccato che fosse nato morto, dopo un parto assai travagliato che sarebbe dovuto  avvenire qualche giorno prima. Ma, in paese, il medico non era stato capace di cogliere i segni dell’insorgenza del diabete gravidico prima e di una sofferenza fetale poi. Così Maruzza non avrebbe mai saputo se Giuseppe aveva gli occhi neri come lei o azzurri come i nonni paterni o verde/castano come papà e sua sorella. 
    Già, perché per fortuna a Maruzza, due anni dopo, era nata una sorellina: da piccola, silenziosa e un po’ gracilina. Da grande, una potenza di donna, dottore in medicina con due specializzazioni. A Rovigo, nell’ospedale in cui lavorava i pazienti erano contenti di essere curati da una dottoressa così brava e gentile. Purtroppo qualche decennio fa, la sorellina era stata portata via da un tumore incurabile.
Così accanto a Maruzza non c’erano né un fratello e neppure sua sorella. Forse per questo andava mendicando legami fraterni, qua e là: si proponeva come sorella minore di Giuseppe e Teresa, e anche di Augusto… E come sorella maggiore di Adriana, di Silvia e di quante/i si muovessero a compassione delle sue assenze. 
     Per lei, privata dell’abbraccio speciale di Sally e Giuseppe, era inconcepibile che tra fratelli si potesse litigare. E che tra figli dello stesso sperduto pianetino si osasse fare la guerra…

3 commenti:

  1. Mia sorella è sacra. Può prendere ogni decisione, la rispetterò sempre. E' la mamma che non c'è più, ma anche il papà che ancora c'è.

    RispondiElimina
  2. @Franco: toccante l'aggettivo che utilizzi per tua sorella... aggettivo che capisco e condivido. Grazie per la tua presenza costante nel blog, presenza assai sensibile e attenta. Buon tutto.

    RispondiElimina
  3. Che bello essere stato adottato da te come fratello maggiore !

    RispondiElimina