domenica 11 luglio 2010

CIAO, ALEX



In una Palermo sommersa dai rifiuti e sorda alla cura dell’ambiente, pochi ricordano Alex Langer, l’altoatesino fondatore dei Verdi italiani, impegnato per la pacifica convivenza dei popoli e per la salvaguardia della natura. Langer, profeta scomodo, perse la sua battaglia in Alto Adige contro le “gabbie etniche”, che imponevano la dichiarazione di appartenenza a uno dei tre gruppi (tedesco, italiano, ladino) e fu osteggiato anche dai suoi compagni perché denunciava le rendite di posizione di un partitino attento talvolta più a logiche di potere che al servizio dell’ecologia. “I pesi mi sono divenuti insopportabili”, scrisse nel biglietto di commiato il 3 luglio 1995, quando ci lasciò impiccandosi a un albero di albicocco. Forse perché – novello, laico san Cristoforo – si era caricato di troppe responsabilità. Ci manchi, Alex: ci manca la tua coerenza, il tuo candore, il tuo sguardo ironico, buono, curioso. La tua aria da bravo ragazzo. Il tuo sorriso.
Maria D’Asaro
( pubblicato su “Centonove” il 9-07-2010)

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