Ci sono poche
cose così tristi come gli oggetti fuori tempo: i sandali infradito a novembre,
nella spiaggia di Mondello; una sciarpa di lana, mentre soffia lo
scirocco; l’albero di Natale non ancora
disfatto a febbraio; i coriandoli in Quaresima; le melanzane a dicembre; le
arance a luglio. Nel panificio dove
acquisto il pane, c’è un’enorme palla natalizia dorata che incombe, 365 giorni
all’anno, sulle nostre teste. E’ strano vederla lì anche a Ferragosto, con 37°
all’ombra. Stessa sensazione di muffa antropologica ti danno le carrozze, con
tanto di cavallo bardato con “giummo” e campanelle, e fazzolettino sulle
orecchie: ferme in posti strategici, (quasi sempre una è vicino Piazza
Pretoria) strizzano l’occhio ai turisti stranieri perché facciano un giro. Una
volta, è vero, i signori camminavano in carrozza: ma oggi nessuno può sentirsi
un ricco “a cavallo”, solo perché è su una carrozza che evoca i tempi che
furono …
Maria
D’Asaro (“Centonove” del 10.08.2012)
Le carrozzelle, ovunque operino, sono rimasugli veramente fuori dal tempo, risciò trainati da cavalli, la cui nobile origine viene calpestata. E' vero, c'è tanta gente che ci campa sopra, ma la stretta al cuore nel vedere questi poveri animali in attesa dell'elemosina dei turisti rimane. Che poi, se le elemosine vere avessero il peso di queste, credo che i passaggi in chiesa sarebbero ridotti, e perfino evitati perlomeno in occasione dei funerali (altra stretta al cuore, di altro tipo, che qui non c'entra).
RispondiEliminaCiao, Marì, buon ferragosto.
@gattonero: Buon Ferragosto anche a te. Un abbraccio.
RispondiEliminaCavalli e «muffa antropologica»... Ieri si è corso il Palio di Siena, le cui origini si perdono nei secoli. Sono certo che prima o poi verrà abolito, nel rispetto dei poveri cavalli che ogni anno ci si azzoppano. Un po' come è già avvenuto per le corride in Spagna. Non mi chiedo "quanto" dovremo aspettare: mi chiedo "cosa" stanno aspettando. Mah! Ci manca solo che torni in auge un certo "cavaliere": allora sì che saranno... cavalli amari. Buon week-end, Maruzza, e grazie per l'ottimo spunto.
RispondiElimina@DOC: Condivido in pieno le tue considerazioni. Più gli esseri viventi sono indifesi (animali, piante, neonati, vecchi malati, poveri, profughi ...) più dovremmo essere "accoglienti" nei loro confronti. Ma questo sarà possibile se saremo allenati a riconoscere in questi esseri una parte di noi. Buon week-end anche a te e grazie di tutto.
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