martedì 27 gennaio 2015

27 gennaio 2015: anche la poesia ci rende liberi

Il 27 gennaio 2010 ho osato scrivere una lettera a Primo Levi (qui)l’anno scorso ho dedicato un post alla “La rosa bianca(qui)il 27 gennaio 2011 ho ricordato qui due persone speciali, Edek Galinski e Mala Zimetbaum.
Sono passati 70 anni dal 27.1.1945, giorno in cui i soldati dell’Armata rossa aprirono i cancelli di Auschwitz.






La parola oggi a Wislawa Szymborska, che tratteggia, con poche incisive pennellate, il sentimento dell’odio, sempre in agguato nella storia e nell’animo umano.










L'odio

Guardate com'è sempre efficiente,
come si mantiene in forma
nel nostro secolo l'odio.
Con quanta facilita' supera gli ostacoli.
Come gli e' facile avventarsi, agguantare.

Non e' come gli altri sentimenti.
Insieme più vecchio e più giovane di loro.
Da solo genera le cause
che lo fanno nascere.
Se si addormenta, il suo non e' mai un sonno eterno.
L'insonnia non lo indebolisce, ma lo rafforza.

Religione o non religione -
purché ci si inginocchi per il via.
Patria o no -
purché si scatti alla partenza.
Anche la giustizia va bene all'inizio.
Poi corre tutto solo.
L'odio. L'odio.
Una smorfia di estasi amorosa
gli deforma il viso.

Oh, quegli altri sentimenti -
malaticci e fiacchi.
Da quando la fratellanza
può contare sulle folle?
La compassione e' mai
giunta prima al traguardo?
Il dubbio quanti volenterosi trascina?
Lui solo trascina, che sa il fatto suo.

Capace, sveglio, molto laborioso.
Occorre dire quante canzoni ha composto?
Quante pagine ha scritto nei libri di storia?
Quanti tappeti umani ha disteso
su quante piazze, stadi?

Diciamoci la verità:
sa creare bellezza.
Splendidi i suoi bagliori nella notte nera.
Magnifiche le nubi degli scoppi nell'alba rosata.
Innegabile e' il pathos delle rovine
e l'umorismo grasso
della colonna che vigorosa le sovrasta.

E' un maestro del contrasto
tra fracasso e silenzio,
tra sangue rosso e neve bianca.
E soprattutto non lo annoia mai
il motivo del lindo carnefice
sopra la vittima insozzata.

In ogni istante e' pronto a nuovi compiti.
Se deve aspettare, aspetterà.
Lo dicono cieco. Cieco?
Ha la vista acuta del cecchino
e guarda risoluto al futuro
- lui solo.

(da La gioia di scrivere. Tutte le poesie (1945-2009), Adelphi, Milano 2009, a cura di Pietro Marchesani)

5 commenti:

  1. Complimenti un bellissimo post per questa giornata del ricordo , noi dovremmo lasciare un secondo al giorno della nostra vita al ricordo di questa tragedia !!

    Se permetti vorrei lasciare una poesia di Tonono Guerra

    "La farfalla"

    Contento, proprio contento
    sono stato molte volte nella vita
    ma più di tutte quando
    mi hanno liberato in Germania
    che mi sono messo a guardare una farfalla
    senza la voglia di mangiarla.

    Tonino Guerra
    (detenuto nel campo d'internamento in Germania.)

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  2. Complimenti per la acelta di quetsa poesia. Le parole semplici di Wislawa sono sempre illuminanti.
    In attesa di scrivere un post più diffuso e corposo sull'incanto dlele sue poesie, mi permetto di invitarti a questo mio link: http://laconfidenzalenta.blogspot.it/2015/01/wislawa-sullorlo-dellanno.html

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  3. Grazie di questo gioiello, Maruzza. Le poesie di Wislawa Szymborska sono sempre magnifiche.

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  4. Scriveva Neruda che "la poesia è un atto di pace". Proprio oggi ho scritto che è bello ricordare le tragedie con dignità, la stessa dignità di chi le ha vissute. Come oggi fai tu Maria. Purtroppo in queste giornate c'è un proliferare di accattonaggio con slogan vuoti di chi cerca consensi.

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  5. @valerio: grazie davvero per aver ricordato Tonino Guerra e di averne trascritto questa tenera poesia. Buon fine settimana.
    @Giovanni: grazie per la visita e l'apprezzamento. Verrò presto senz'altro a leggere il tuo post.
    @Silvia Pareschi: mi chiedo se negli USA ci sia una sorta di giornata della memoria della Shoah ... Wislawa il Nobel lo ha meritato davvero!
    @Santa S.: grazie di aver riportato questa bell'affermazione di Neruda. Gli slogan non servono a niente. Nella migliore delle ipotesi, ci fanno perdere tempo. Un abbraccio.

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