Dal 1994, su iniziativa dell’UNESCO, il 5 ottobre si celebra la giornata mondiale dell’insegnante. Le parole pronunciate da papa Francesco qualche mese fa durante un incontro con i docenti dell’UCIIM segnano la strada maestra di un’autentica ‘buona scuola’: “Insegnare è un lavoro bellissimo perché consente di veder crescere giorno dopo giorno le persone affidate alla nostra cura. Chi è il prossimo per un insegnante? Il "prossimo" sono i suoi studenti! Il dovere di un buon insegnante è quello di amare con maggiore intensità i suoi allievi più difficili, più deboli, più svantaggiati: gli studenti "difficili", quelli che non vogliono studiare, quelli che si trovano in condizioni di disagio, i disabili, gli stranieri, che oggi sono una grande sfida per la scuola. Se oggi un’Associazione professionale di insegnanti cristiani vuole testimoniare la propria ispirazione, è chiamata ad impegnarsi nelle periferie della scuola, che non possono essere abbandonate all’emarginazione, all’ignoranza, alla malavita.”
Maria D’Asaro, “Centonove” n. 20 dell’1.10.2015
Questo Papa mi piace proprio !
RispondiEliminaGià don Milani denunciava la scuola ospedale che cura i sani e respinge i malati...
RispondiEliminaA questo tema dell’insegnamento e delle sfide educative della scuola mia moglie ed io abbiamo dedicato molti post sul nostro blog. Per esperienza di vita e convinzione profonda lo riteniamo un tema ineludibile.
Grazie. Seguiamo con attenzione e interesse il Suo blog – Mari da solcare (bellissimo nome, molto evocativo) – che troviamo delicato nella presentazione e sostanzioso nei contenuti. Buona settimana anche a Lei!
RispondiEliminaQuello dell'insegnante dovrebbe essere uno dei mestieri più rispettati (e ben pagati) della società, viste le responsabiltà che comporta. Purtroppo stiamo andando proprio nella direzione opposta.
RispondiElimina@Dany M : piace anche a me!
RispondiElimina@gian maria zavattato: don Milani è un faro nel contesto educativo. Grazie dell'apprezzamento per il blog. Anche il suo blog "Persona e comunità" è assai valido. Davvero azzeccata la formula di unire riflessioni e quadri d'autore. Buon fine settimana!
@Silvia Pareschi; è così: quello che mi fa soffrire come docente non è tanto (o soltanto) la retribuzione modesta, ma la mancanza di considerazione sociale ...