Picasso: Maternità (1903) |
cara mia vicina di casa: tu al primo, io all'ottavo piano ... Ti saluto per sempre qui, nel blog.
Confesso che non ho avuto la forza di venirti a trovare. Avevi lo stesso male mostruoso di mia sorella, un male che non lascia scampo. E non reggevo l’incontro con i tuoi occhi o con quelli dei tuoi figli o di tuo marito.
Tuo marito, al funerale, sabato scorso ha detto di te delle cose bellissime: “Letizia non era una moglie, era la moglie; non era una madre, era la madre; non era una nonna, era la nonna … Letizia sembrava fragile, ma aveva dentro una forza incredibile. Letizia era una donna che sapeva perdonare. Letizia era fiera di essere una catechista … Letizia, prima di entrare in sala operatoria, mi disse: - Promettimi che, comunque vada, non te la prenderai con Dio -.
Tuo marito ha mantenuto la promessa. Avevo uno sguardo sereno e ancora innamorato di te … Ha detto ai figli che la famiglia “deve fare squadra” come se ci fossi ancora tu … Era da tempo che non sentivo una testimonianza d’amore così vera e vibrante.
Cara Letizia, non so perché sei morta tu e non io. In fondo, eravamo più o meno coetanee … La vita e la morte sono un mistero. E io vivo impastata con i dubbi. Non ho la tua fede semplice e granitica. Posso solo dirti che ti porterò nel cuore. E cercherò di dare a grandi e bambini un pizzico del tuo meraviglioso sorriso.
Commosso dal tuo post. un ultimo saluto sincero a Letizia che è sicuramente stata una bellissima persona.
RispondiEliminaVero, la vita e la morte sono un mistero. Quello che ho imparato io dalla sofferenza è stato di gioire per ogni singolo momento che ci viene concesso. Senza pensare troppo al futuro. Un abbraccio, Mari.
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