venerdì 24 settembre 2021

I lavori di casa

      Non potendo dormire, la vecchia madre usa alzarsi quando è ancora buio, scendere in cucina e farsi il caffè. (...)Le piacerebbe mettersi a fare i lavori di casa: spazzare le scale, lavare i pavimenti, lavare porte e finestre. Non può, perché tutti dormono; e questi atti che pensa e non compie la accendono di un freddo fuoco.

  Era, da giovane, disordinata e pigra; invecchiando, le è venuta la mania dell’ordine, e una sorta di torvo amore per i lavori di casa; e i figli, le nuore e gli amici usano biasimare questa sua passione, la definiscono un segno squallido e deplorevole di vecchiaia e di aridità. I lavori di casa sono in lei, essi dicono, un alibi per non fare altre e più nobili cose: leggere, occuparsi di politica, coltivarsi.  (…) 
   Una volta, nel fare i lavori di casa, la madre nutriva il desiderio segreto che i suoi famigliari lodassero la sua rapidità ed efficienza; ma non vennero mai queste lodi, e invece vennero proteste, commenti infastiditi e giudizi severi; i figli le ingiunsero di piantarla con quegli stupidi lavori di casa; loro vivevano altrettanto bene, le dissero, in una casa dove non si lavavano i pavimenti ogni giorno. Lavando i pavimenti, la madre ha dunque il dubbio di fare una cosa inutile; è infatti vero che si potrebbero anche non lavare ogni giorno.
      Lei, da giovane, non li lavava mai; c’erano ancora donne di servizio che li lavavano molto bene; e la sua propria madre non concepiva che si potesse abitare in una casa  dove ogni giorno le donne di servizio non lavassero in terra. Ma le donne di servizio oggi non esistono più: e se esistono, sono forme così evanescenti e labili che il timore di perderle è più forte del desiderio che lavino in terra. (…)
    Lavando i pavimenti con furia, la madre si chiede perché fa questa cosa, forse davvero inutile e mortificante; se in memoria della propria madre, o per un arido e maniaco piacere. Non lo fa per amore della casa: della casa, ha capito che non gliene importa nulla. Ciò che al mondo le importa sono i figli, e i loro dolci e riccioluti bambini: persone a cui non interessa affatto se i pavimenti vengno lavati o no.
     La madre siede sul divano, fuma, guarda ulivi e vigne ardenti al sole di mezzogiorno. Ora tutti ritornano, con salvagente, asciugamani umidi e intrisi di sabbia, canottiere, pezzi di pane e giornali: il carico di questo gregge lentissimo, felice e indeciso.
     La madre si chiede se qualcuno, lei morta, laverà i pavimenti della casa casa.

Natalia Ginzburg: I lavori di casa in Mai devi domandarmi, Einaudi, Torino,

4 commenti:

  1. La Ginzburg anticipa il futuro. Una nuova generazione che si disinteressa della pulizia della casa.

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    1. @Gus: amo Natalia Ginzburg. La considero un esempio irraggiungibile di esplorazione dell'interiorità. Buona giornata.

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  2. "Ma le donne di servizio oggi non esistono più: e se esistono, sono forme così evanescenti e labili che il timore di perderle è più forte del desiderio che lavino in terra". Voglio sottolineare questo periodo perché oggi funziona così. La donna della quale ci fidiamo, comunque diventa virtuale padrona, per paura di perderla: decide lei cosa e quando si lava o pulisce. E se rompe qualcosa, pazienza. Tanta. Per tornare sul pezzo, con mia moglie divertenti le discussioni sulle tende, da buon maschietto sostengo che non debbano lavarsi mai, tutt'al più un giorno, al massimo, le cambi.. solidale quindi con la mamma (quella che fuma sul divano..) ;)

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    1. Le donne italiane non puliscono, ma importano le colf specialmente dall'Ucraina.

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