Erice, papà e io |
Caro papà,
mi manchi da trent’anni. Ma il tuo sorriso aleggia nella foto sulla mia scrivania, la foto che ti ritrae mentre, assai contento, percorrevi i viali del Policlinico di Palermo per assistere alla laurea in Medicina di Sally. E il tuo sorriso è indelebile nel mio cuore.
Oggi saresti assai orgoglioso dei tuoi tre nipoti e dei nipotini: l’amatissima Irene, docente seria e appassionata e mammina di due splendidi bambini; Riccardo, che tenevi in braccio, oggi ingegnere energetico assai competente e tanto altro ancora; Luciano, il tuo omonimo che non hai fatto in tempo ad abbracciare, ingegnere informatico. Anche lui, come la sorella e il fratello maggiori, una meraviglia di figlio.
Papà carissimo, sono nonna e continuo in parte a sentirmi orfana della tua presenza. Cesare Garboli, il critico amico di Natalia Ginzburg, scriveva che Natalia in fondo è sempre stata alla ricerca disperata di un padre. E io come lei, persi per strada riferimenti e punti di appoggio… Ma bisogna farsi forza e cercare un percorso sensato nei sentieri oscuri e a zig-zag della vita.
E tu volevi che io fossi una donna coraggiosa: “Maruzza, pensa alle donne forti della Bibbia” – ripetevi spesso.
Spero di non deluderti. Ti abbraccio. Ti voglio bene.
Sei donna di cuore. Certe mancanze si fanno forza vitale, come memoria indelebile.
RispondiElimina@Franco: grazie delle tue parole. Buona giornata.
EliminaP.s. Domenica dovrebbe essere pubblicata la mia recensione di "Cambiare l'acqua ai fiori": sarò lieta di confrontarmi con la tua opinione.
L'ignoto dopo la morte mi impedisce qualsiasi tenerezza, forse inascoltata.
RispondiElimina@Gus: si scrive per depositare pesi, per chiedere conforto ai vivi, essendo assai incerto il dialogo con chi non c'è più...
EliminaBuona giornata.
Ti capisco perfettamente, gli affetti più cari, rivestono un fondamentale ruolo nel nostro cuore...
RispondiEliminaBuon mercoledì,silvia
@Silvia: proprio così... Un saluto cordiale e buon giovedì.
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