La dottoressa Daniela Cucè, psicologa e psicoterapeuta, l’ho conosciuta nel 2018 a Siracusa, nel ruolo di tutor di un Master organizzato dall’Istituto di Neuroscienze e Gestalt Therapy “Nino Trapani”.
In quel contesto, ho apprezzato il suo garbo, il suo sorriso, la sua disponibilità. A volte è venuta a prendermi, in corso Gelone, davanti alla chiesa di santa Rita, quando il sabato mattina arrivavo trafelata, in ritardo…
In auto, mi parlava di quanto le piacesse stare a Palermo, quando studiava alla Facoltà di Psicologia… Con le foto al cellulare, mi ha ‘presentato’ Stella, la canuzza che amava. Mi ha dato dei suggerimenti per il Master; si è presa la briga poi di trovare qualcuno che mi prendesse alla stazione…
Vedo ancora brillare i suoi occhi quando al corso, in un momento di condivisione, ha parlato di Bianca, la nipotina da poco arrivata…
Poi si è assentata. Una collega che la conosceva bene mi ha confidato che era affetta da una severa cardiopatia congenita ed era ricoverata a Milano. Chi l’avrebbe mai detto – ho pensato tra me.
Per fortuna Daniela è tornata, con il solito sorriso.
A marzo del 2020, arriva lo tsunami della pandemia: niente lezioni in presenza, stop ai viaggi a Siracusa.
Intanto, ci eravamo trovate su FB, dove lei esprimeva la sua solarità, il suo amore per i mare e per i viaggi. E il suo impareggiabile talento nel raccontare barzellette: durante il primo lockdown ci ha allietato raccontandone una al giorno! Una sorta di viatico virtuale per superare con leggerezza il trauma della pandemia.
A fine 2020, prima di deliziarci con l’ultima barzelletta dell’anno, eccola dire in un video: “Se c’è qualcosa che ho imparato da quest’anno terribile è che so raccontare le barzellette. E vengo apprezzata per questo!”.
Daniela cara, ti ho conosciuta solo di striscio. Ma abbastanza per essere affranta, quando te ne sei andata, il 19 gennaio. Non potrò farti gli auguri di buon compleanno, il prossimo 26 giugno… Con chi farà i duetti canori la tua nipotina adorata?
Cara Daniela, da psicoterapeuta, sai bene che, scrivendo, elaboro lutto e sgomento. Ma queste righe vogliono essere soprattutto il mio tributo alla donna speciale, che ho avuto il privilegio di incontrare.
Nella comunione virtuale di FB, sono contenta di avere messo in tempo, nella tua bacheca, tanti cuoricini e “mi piace”. Sono contenta di aver conosciuto in foto tuo padre e averti scritto che eravate – e siete - bellissimi.
Condivido infine le parole toccanti di Simonetta Arnone, Cristina Martin e Alessandra Turlà, dalla pagina FB “La civetta di Minerva”:
“Che poi è facile dire: indossava sempre uno splendido sorriso, era dolcissima, tenace, intelligente e colta. È facile ricordare la sua passione nel portare avanti le idee con piglio e fermezza. È facile ricordare il suo corpo in un luogo e la sua coscienza in mille altri per seguire il richiamo di chiunque avesse bisogno di un soccorso.
È facile ricordare la capacità di trasformare il dolore delle grandi cose nella vita in frammenti da mettere in tasca per andare avanti. È facile ricordare quel senso di ironia, quella battuta sempre al posto giusto che solo chi ha raggiunto il posto giusto può permettersi. È facile ricordare la sua ribellione verso l’ingiusto e l’assenza di pavidità nell’affrontarlo.
È facile ricordare la sua lezione sul libro che quando si inizia si finisce, su un progetto che quando si inizia si porta a termine, su un’amicizia che quando inizia si coltiva con cura, sull’amore che quando si incontra è per sempre.
È facile ricordare il suo urlo silenzioso e leggero verso un percorso di vita ad ostacoli. È facile ricordare il suo amore per le piccole cose che assemblate chiamiamo vita, la vita che lei non ha mai smesso di amare.
È facile perfino ricordarla adesso al fianco di Miss Marx perché le coscienze gemelle alla fine si ritrovano sempre.
È facile pensarti in viaggio, comunque, ancora con noi, in un altrove così lontano e mai così vicino.
Tutto questo è davvero facile, il difficile adesso è darsi una ragione. Ma la risposta è già lì, a portata di mano. È facile trovarla.
La ragione è la sfumatura dell’orma lasciata sulla terra che lei ha calpestato, nella mente di chi l’ha incontrata e nel cuore di chi l’ha amata. È veramente facile immaginarla sorridere adesso e sentirle dire… “Il mio compito l’ho portato a termine, adesso tocca a voi farne tesoro, non siate pigri, dopotutto è facile”.
Ciao Daniela, grazie di esserci stata. Grazie, infine, dei tuoi auguri per il 2022, un modo speciale di salutarci: “Io vi auguro un anno pieno di risate, che fin quando si ride vuol dire che non si hanno grossi problemi”.
Maria D’Asaro
(Grazie ad Andrea Francesco Rebolino, marito di Daniela, che mi ha dato il consenso per la pubblicazione delle foto)
Rip riposa in pace Daniela!
RispondiEliminaUna dedica davvero molto tenera la tua. Colmo di affetto e stima. Mi dispiace per questa tua perdita. Che possa riposare in pace.
RispondiElimina@Olga, @Pia: Daniela era davvero una donna speciale. Grazie dell'attenzione affettuosa.
RispondiEliminaPer te sicuramente una grave perdita.
RispondiEliminaCiao Maria.
@Gus: grazie... Buona settimana.
EliminaCommovente. Grazie.
RispondiElimina@Rossana: un abbraccio e buona giornata.
Elimina2 persone che non ho mai dimenticato , conosco il dolore della perdita anche se a ruoli invertiti. Ciao Daniela a te e al tuo sorriso che di certo donerai ancora a chi ne ha bisogno . Continuerai a stare nel mio cuore , dove li ti ho ritrovata ogni volta che ci siamo scritte
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