(Questo bell'articolo non è mio, ma di Nicola Savino, direttore del giornale il Punto Quotidiano, con cui collaboro)
"L’anno scolastico è appena cominciato quando nell’ottobre del 2022 nasce Edoardo. La mamma si chiama Sofia Baroni, è una studentessa del liceo artistico “Nervi Severini” di Ravenna, vive con i genitori e il suo compagno ad Alfonsine (ad una trentina di chilometri dal capoluogo, mezz’ora di auto) e sta frequentando il quinto anno, quindi tra qualche mese deve affrontare l’esame di maturità.
Nelle ultime settimane di gravidanza, per consentirle di restare a casa, la scuola è riuscita ad organizzare una dad (didattica a distanza) solo per lei. Ma le cose sono inevitabilmente cambiate con l’arrivo di Edo: non è più possibile frequentare con costanza le lezioni.
“Buongiorno, sono Sofia. Volevo dirvi che sono diventata mamma, è nato Edoardo, non posso più venire a scuola”. La telefonata che mai avrebbe voluto fare parte verso la segreteria dell’istituto e la risposta è quasi scontata: “Signorina, ora ne parleremo con il preside, per qualche giorno potrà seguire a distanza, ma ricordi che lei è di maturità, presto dovrà tornare in classe”. Dopo pochi giorni, la giovane si rende conto che la situazione è molto più complicata di quanto avrebbe potuto immaginare: non ce la fa proprio a tornare in aula. A malincuore, richiama in segreteria: “Il mio bambino è più importante degli esami. Scusatemi, ma preferisco perdere l’anno”. “Ha ragione -. le rispondono -. Adesso informeremo il preside, non c’è altro modo. Ci dispiace molto”.
Discorso chiuso? Assolutamente no. (continua su il Punto Quotidiano)
Nicola Savino, 26.11.23, il Punto Quotidiano
Nessun commento:
Posta un commento