venerdì 17 novembre 2023

Marcello Cimino, un comunista soave

     Nel panorama politico odierno, ci vorrebbero 10,100, 1000 persone come lo studioso e giornalista Marcello Cimino...
   
"Nel luglio 1944 Marcello Cimino, nostro padre, si trovava in un campo di concentramento in Algeria. Aveva 24 anni ed era stato preso prigioniero dagli Americani l’anno precedente, subito dopo lo sbarco in Sicilia, mentre era in servizio al comando militare di Caltavuturo (…).
  In una lettera ai suoi genitori così scriveva: “… è inutile ripetervi quanto piacere mi faccia ricevere attraverso le vostre righe un soffio della vita normale, di quella vita in cui la gente viaggia, si sposa, va all’Università, discute questioni di interesse  e fa progetti per l’avvenire… Ringrazio papà del continuo affettuoso pensiero che nutre per me, ma spero di non dargli un dispiacere troppo grosso ripetendogli quanto ormai egli deve aver capito: che i miei progetti per l’avvenire non si basano su possessi terrieri, né su un ricco matrimonio, né su una brillante vita mondana; la mia natura è di studioso, non di gagà; io voglio essere un uomo di  cultura costruttiva, non di brillanti apparenze salottiere.
   Io credo nel valore della personalità umana indipendentemente dalle ricchezze, dal modo di vestire, dai titoli e darò pertanto ogni possibile contributo alla nascita di una società migliore in cui una vera libertà metta in primo piano tale valore. La mia aspirazione è vivere da uomo, non da zerbinotto né da schiavo delle ricchezze o del successo mondano.
    Mia moglie dovrà essere la mia compagna, non una bambola né una macchina per fabbricare l’erede e il nostro legame non dovrà essere economico, ma umano. 
Queste cose dovevo scrivervi per evitarvi delusioni o sorprese al mio ritorno e perché possiate cominciare a comprendere che la mia generazione è diversa da quella che ci ha preceduto, anche se tanti giovani sono spiritualmente più vecchi dei loro padri. Vi prego di scusarmi e di volermi sempre bene…”.

Lettera condivisa dalle figlie Giuditta e Marta Cimino, nel testo prezioso di raccolta di scritti di Giuliana Saladino “Chissà come chiameremo questi anni”, Sellerio, Palermo, p.549,550

Qui, uno scarno profilo biografico di Marcello Cimino.

A Giuliana Saladino, giornalista e saggista, moglie di Marcello Cimino, ho scritto una lettera, qui.

Qui un'iniziativa in corso a Palermo per ricordare l'opera preziosa di Giuliana: 



1 commento:

  1. Thank you for the positive energy and enthusiasm you bring to your blog.

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