lunedì 4 settembre 2023

Cara Giuliana, ne è valsa davvero la pena...

Giuliana Saladino
      “Gli articoli dei giornali hanno una vita effimera, si leggono e il giorno dopo (…) servono a incartare il pesce. (…) La produzione giornalistica di Giuliana Saladino contiene, invece, elementi di estrema attualità e un cospicuo bagaglio di elementi conoscitivi, come se avesse scritto per predisporre fonti per lo studio degli storici a venire.
     I suoi scritti giornalistici e i suoi libri si possono leggere come saggi di sociologia o di storia del movimento contadino, come analisi politologiche o di storia della mafia. Il suo approccio individuale risente dell’atmosfera della ‘scuola’ di giornalismo rappresentata dalla redazione de L’Ora e da Vittorio Nisticò che la diresse dal 1954 al 1975. 
Basta scorrere gli indici della testata per vedere attorno agli stessi temi avvicendarsi Etrio Fidora, Calogero Roxas, Mario Farinella, Felice Chilanti, Salvo Licata, Mario Genco, Tanino Rizzuto…
    
Le loro inchieste hanno lo stile del lavoro sul campo dell’antropologo: Giuliana si reca sul luogo prescelto, si mescola alla gente qualunque, soprattutto a quella spoliticizzata che legge pochi giornali, ne condivide le esperienze, le preoccupazioni, le vede trasformarsi in paura (…): le sue interviste lampo sono frecce scoccate al cuore del problema, monitorano la temperatura politica della città, raccontano storie personali e difficoltà, successi e disillusioni, opinioni, atteggiamenti e persino sentimenti.
    È l’erraticità la cifra personale di Giuliana Saladino nella sua lettura della società, il veloce andirivieni dalla collettività all’individuo, dal generale al particolare, dalla teoria al caso concreto, dall’insieme all’unico, dalla società alla persona, dalla cronaca alla storia. 
    Una scrittura asciutta, graffiante, una lingua sobria, diretta, di letteraria eleganza e ricca di musicalità, che usa immagini della cultura popolare, o trae direttamente dal dialetto le descrizioni più colorite (…) anche per accentuare il senso delle parole.



Introduzione di Giovanna Fiume al testo Chissà come chiameremo questi anni:
raccolta di scritti di Giuliana Saladino (Sellerio, Palermo, 2010, pp.14,15)

A Giuliana ho scritto una lettera, qui

2 commenti: