Caro Vittorio,
se i tuoi assassini (palestinesi dell'area jihādista salafita) non ti avessero rapito e ucciso, la sera del 14 aprile 2011 a Gaza, oggi avresti compiuto 50 anni.
Se la verità processuale corrisponde a quella dei fatti, hai subito una sorte atroce e ingiusta: essere trucidato da una frangia impazzita del popolo per cui ti eri speso con una generosità senza limiti…
Ti vogliamo ricordare in particolare oggi, nel giorno del tuo compleanno mancato.
Caro Vittorio, ci manchi tanto.
Manchi immensamente a tua madre Egidia, a tua sorella Alessandra… al cui affetto sei stato ingiustamente strappato.
Tua madre ha avuto però il coraggio di scrivere queste parole, dopo il tuo assassinio: “Voi, i figli che tanto amiamo, non siete nostri. Vi cresciamo, cerchiamo di educarvi, ma non dobbiamo imprigionarvi, dobbiamo lasciarvi volare con le vostre ali sulle strade che avete scelto, perché ci vorrete ancora più bene.”
E ancora: “Sono contenta di come ha vissuto Vittorio. Forse i profeti oggi non ci sono più, ma qualcuno di loro ogni tanto passa su questa Terra. Profeta non è l’uomo migliore degli altri, ma colui che vede lontano, ci fa aprire gli occhi e indica la via.”
Manchi immensamente al mondo dell'informazione, del giornalismo, privi della tua voce così precisa, limpida, coraggiosa... Manchi al mondo dell'impegno sociale e politico, che oggi appare quasi senza prospettive, senz'anima...
Chissà se, nonostante la tua assenza, ci sono ancora oggi nel mondo i trentasei giusti di cui narra una credenza ebraica, le trentasei persone speciali indispensabili perché il mondo continui ad esistere … “Nessuno sa chi siano e nemmeno loro sanno di esserlo, ma quando il male sembra prevalere escono allo scoperto e caricano i destini del mondo sulle loro spalle. E questo è uno dei motivi per cui Dio non distrugge il mondo.”
Ho tanta paura, oggi, caro Vik… ce la faremo a rimanere umani?
Indimenticabile!
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